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I benefici di carezze e abbracci: meglio di severe punizioni

Dispensate carezze e abbracci ai vostri figli

Spesso mettere un bambino in punizione o sgridarlo non risolve il problema e ad insegnarcelo è la psicologia. Com’è possibile allora educare i figli a comportarsi bene, se la situazione è fuori controllo? Come si possono gestire rabbia, paure, crisi di pianto e capricci? Il time-out è un buon metodo oppure occorre adottare qualche altra strategia? Ci risponde l’educazione gentile.

Come educare un bambino

Essere genitori è forse il compito più difficile al mondo. Si ha sempre la paura di sbagliare con i propri figli e la loro educazione.
Insegnare ai bambini a comportarsi bene non è affatto un’impresa semplice. E questo si sa.
Controllare la rabbia dei figli, gestire le loro emozioni non è facile e spesso la situazione è fuori controllo. Ecco dunque che si tende a perdere la pazienza, iniziano le sgridate, la voce si alza e scatta la fatidica punizione.
Questa però non è la strada da percorrere per far capire ai nostri figli cosa è giusto fare e cosa non lo è. Ed infatti, nella maggior parte dei casi, non porta proprio a nulla.
La punizione non è la giusta soluzione per l’educazione dei figli. Ad insegnarcelo è l’educazione gentile.

carezza mamma figlio

Educazione gentile

L’educazione gentile abolisce la punizione. È stato, infatti, studiato che l’attività cerebrale di un bambino messo in punizione è la stessa di un altro bambino che ha subito un dolore fisico.
La verità è che i bambini hanno bisogno di contatto, di essere abbracciati e non di essere sgridati.
Questo conferma la teoria che i genitori devono essere affidabili, non perfetti. Il manuale del genitore perfetto non esiste, ma si possono riconoscere gli errori più comuni ed evitarli. E la punizione è da evitare.
Il bambino deve avere la certezza di poter contare su mamma e papà nel momento del bisogno e non il timore di essere sgridato per poi essere messo in punizione.

Quindi, come gestire la rabbia del proprio bambino? Come controllare le sue crisi emotive?
La risposta dell’educazione gentile è: con la gentilezza, toni pacati, ma allo stesso tempo decisi e rassicuranti.
Un abbraccio può essere una soluzione alle situazioni fuori controllo con i bambini.

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Time Out: sì o no?

L’educazione gentile mette fine anche al metodo del time-out, il noto “momento della riflessione”.
Come si può pretendere gentilezza da un bambino se poi gli si impone, magari anche con toni accesi, di andare a “riflettere” in camera sua, da solo e in silenzio?
Capirete subito che lasciarlo da solo in camera sua non è la soluzione ideale per sbollire la rabbia di un bambino o gestire un suo capriccio (ma cosa si nasconde dietro ad un capriccio?).
È bene, invece, parlare con i propri figli e cercare di capire il perché di quella crisi emotiva.
Tanta pazienza, comprensione e qualche abbraccio in più possono aiutare un genitore a tenere la situazione sotto controllo.