cibo per bambini

Alimentazione per bambini di 1 e 2 anni

Alimentazione bambini 2 anni

Nei primi anni di vita il bambino deve interfacciarsi con un tipo di alimentazione sempre più complessa, che comprende più alimenti. Le sue esigenze nutrizionali devono essere soddisfatte con un’alimentazione consona. Dunque, sarà necessario apprendere sane abitudini alimentari per crescere bene ed evitare l’insorgenza di malattie in età adulta. Una corretta alimentazione, presupposto essenziale per una crescita armonica e ottimale, deve tener conto delle diverse fasi della vita. Queste ultime sono caratterizzate da esigenze nutrizionali e competenze fisiologiche e comportamentali in evoluzione. Ecco alcune indicazioni su come deve mangiare un bambino di 1 e 2 anni.

Dieta equilibrata

Mangiare bene è importante per la nostra salute, il benessere fisico ma anche psichico, a qualsiasi età. Ed è principalmente nei primi anni di vita che si devono apprendere le sane abitudini alimentari. Quando il piccolo smette di nutrirsi solo di latte e gradualmente scopre e assapora nuove sfaccettature del gusto e nuovi cibi, si avvicina sempre di più al mondo dei propri genitori.

Lo svezzamento consiste fondamentalmente nei primi passi che il bambino compie a tavola. Essi possono contribuire in maniera importante a prevenire l’insorgenza, in età adulta, di malattie correlate all’alimentazione.

Questo è il momento giusto per indirizzarlo verso una dieta equilibrata, ricca di sapori e sostanze nutritive, con le giuste quantità, e varietà nell’arco della giornata. Invece, le cattive abitudini alimentari apprese sin da piccoli rischiano di essere un fardello per la salute. Una cattiva alimentazione può predisporre a diverse malattie, come ipertensione, arteriosclerosi, obesità, diabete e alcuni tumori, da cui invece una sana alimentazione tende a proteggerci.

alimentazione bambini 2 anni

Corretta alimentazione

Dopo un anno di vita, il bambino fa le sue prime esperienze sensoriali e gustative e assaggia molti alimenti consumati dai genitori, che rappresentano il modello alimentare da cui apprendere. Dal punto di vista alimentare il bambino può seguire una dieta varia che comprende tutti i gruppi alimentari.

Nella fascia di età che va da 1 a 3 anni, le principali modificazioni dell’alimentazione per bambini riguardano la progressiva inclusione di tutti gli alimenti nella dieta. Inoltre essi vengono usati sempre più in forma solida. Il bambino si adatta gradualmente alla frequenza dei pasti degli adulti, preferibilmente con una suddivisione di 3 pasti principali e 2 spuntini.

Il piccolo apprende il ritmo regolare dei pasti e acquisisce maggiori capacità di autoregolazione relative al grado di fame e sazietà. Quando il bambino inizia a condividere i pasti con la famiglia si palesa inevitabilmente anche la giusta occasione per rivedere le prorie abitudini alimentari. Non è mai troppo tardi per migliorare la propria dieta, e correggersi al fine di stare bene.

Le preferenze alimentari dei bambini sono decisamente influenzate dalla dieta materna durante la gravidanza e l’allattamento, ma anche dalle scelte dei genitori successivamente. Sono le madri insieme ai propri figli a decidere fino a quando continuare ad inserire nella dieta l’allattamento al seno.

Questo perché non si tratta di puro e semplice nutrimento fisico, ma soprattutto psichico ed emotivo per entrambi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di continuare ad allattare i propri bambini fino ai due anni.

Ovviamente a partire dai 6 mesi, il latte materno inizia ad essere un alimento sempre meno presente nella giornata, ma comunque importante. Tutte queste indicazioni si avvalgono della considerazione dell’aumentato fabbisogno energetico dei bambini di varie età. Ad esempio, un bambino di 2 anni, ha mediamente bisogno di assumere 950-1390 kcal/giorno.

Il fatto che non è più l’alimento principe della dieta infantile significa anche che il bambino può condividere i pasti con il resto della famiglia, ammesso che la dieta familiare sia sana e bilanciata. Basta seguire piccole accortezze come, per esempio, tagliare il cibo a pezzettini facili da masticare, da prendere con il cucchiaino per imitare mamma e papà e sentirsi più grandi. Il bambino inizia così ad esplorare una nuova fase della sua vita, in cui è più vicino agli adulti e sempre più autonomo durante i pasti.

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5 regole da seguire per un’alimentazione corretta

Al fine di garantire il corretto apporto nutrizionale al proprio bambino potrebbe essere utile focalizzare 5 punti fondamentali da seguire. Questi corrispondono dunque a dei rapidi consigli per curare l’alimentazione e la corretta crescita del proprio figlio.

1. Rispettare il fabbisogno energetico del propri bambino

Una corretta alimentazione, utile a mantenere in salute il proprio bambino, deve comprendere cibi che rispettano i bisogni nutrizionali del bambino. Essi variano in base all’età del bambino, lo stile di vita e il sesso.

2. Sudividere correttamente i pasti

Per regolarizzare le sue abituduni e fornirgli le giuste energie per i vari momenti della giornata è bene rispettare una fissa suddivisione dei pasti. Stabilire sin da subito l’importanza di rispettare i pasti e rendere piacevole al piccolo tale suddivisione non è un aspetto da sottovalutare. La colazione per i bambini è fondamentale per iniziare la giornata, così come un buon pranzo e una cena più leggera. Questo sistema è debitamente sostenuto dall’immancabile presenza degli spuntini a metà mattinata e a metà giornata.

3. Cibi sani

Ridurre al minimo il consumo di merendine e dolciumi preferendo quello di alimenti sani, di cui si conosce la provenienza e la stagionalità. Prediligere i tipi di cottura migliori a ridurre il carico di grassi e a migliorare la digeribilità dei pasti.

4. Alimentazione varia e bilanciata

Al fine di far conoscere tutti i gusti al bambino e garantirgli il giusto apporto nutrizionale è bene fargli assaggiare tutti gli alimenti. L’assunzione di una adeguata quantità di fibra è importante per la prevenzione di diverse patologie e per facilitare la digestione e la salute ell’apparato gasto enterico. A tal proposito sarebbe utile inserire nella dieta del bambino opportune quantità di alimenti di origine vegetale. Quali cereali, legumi, verdura e frutta.

Solo fornendo al bambino una alimentazione variata, associando alimenti di origine vegetale con alimenti di origine animale è possibile assicurare la copertura dei fabbisogni per quanto riguarda i macronutrienti ed i micronutrienti (vitamine e sali minerali).

Considerato l’elevato fabbisogno di calcio nel periodo della crescita, il bambino dovrebbe assumere almeno 300 ml di latte al giorno, di cui una parte della razione giornaliera può essere somministrata come yogurt o formaggio.

Una corretta assunzione di calcio nell’infanzia è fondamentale per un accrescimento adeguato e la prevenzione dell’osteoporosi nell’età adulta. Inoltre, è importante assicurare un adeguato apporto di ferro, presente in carne e pesce, sia per la prevenzione dell’anemia, che per un corretto sviluppo neuro intellettivo.

5. Gusti personali

Il piccolo ha una propria preferenza in ambito alimentare, sarebbe bene assecondarla ogni tanto facendogli assaggiare anche varianti diverse di cibi che sembrano non piacergli. Spesso un bambino rifiuta un alimento per il tipo di cottura, di consistenza ma anche dell’aspetto poco invitante. Per loro soprattutto l’aspetto delle pietanze conta molto. Cerchiamo di guardare i piatti con gli occhi di un bambino anziche fargli mangiare, ad esempio, le verdure contro la sua volontà!