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Come cambia il sorriso del neonato mese dopo mese

L’evoluzione del sorriso del neonato

Cosa si nasconde dietro il sorriso di un neonato? In molti se lo chiedono ma inizialmente, nei primissimi giorni di vita, si tratta più che altro di un’espressione involontaria. Uno dei messaggi che veicola il sorriso di un neonato appartiene alla sfera emotiva. Questo tipo di mimica facciale, trasmette infatti una certa serenità, benessere ed apertura nei confronti degli altri. Proprio in queste specifiche caratteristiche possiamo trovare tutto ciò che spinge i genitori a commuoversi di fronte al primo sorriso del proprio bambino.

Il sorriso del neonato

I primi sorrisi nel neonato, come detto, non sono intenzionali e si presentano come una serie di piccole smorfie che vedono le labbra del bambino stirarsi fino a prendere le sembianze proprio di un sorriso. Il neonato, infatti, sorride in maniera naturale. Può accadere durante il sonno, oppure quando viene accarezzato, coccolato, dopo una poppata tra le braccia della propria mamma.

evoluzione del sorriso di un neonato

Questo comportamento è innato, e viene identificato da Desmond Morris, etologo, zoologo ed autore di libri di sociologia umana e di “Baby Watching”, come un meccanismo istintivo di sopravvivenza. Questo meccanismo viene messo in atto dal neonato al fine di garantirsi l’attaccamento alla mamma e la sicurezza dei suoi cari. A partire dalla seconda e la quarta settimana, il sorriso diventa più elaborato, coinvolge anche gli occhi e riconosce la voce della propria mamma e del proprio papà.

L’evoluzione del sorriso

Intorno alle sei settimane di vita il sorriso diventa un vero e proprio mezzo per comunicare i propri sentimenti e le proprie sensazioni. Infatti, il bambino comincia ad usare tale mimica facciale per interagire con le persone che lo circondano e per esprimere loro i propri desideri e bisogni.

A tre mesi di vita il piccolo sorride volontariamente e consapevolmente a ciò che riconosce come il viso e la voce dei genitori. Dai cinque mesi, il sorriso viene utilizzato come risposta a qualcosa che lo diverte, e diventa anche una vera e propria risata.

Dal sesto mese, invece, il bambino non sorride più a chi non conosce. Il piccolo inizia a percepire la sua individualità, avendo sempre più percezione di sè e del suo rapporto con chi lo circonda. Capisce di non essere più un’unica cosa con la mamma, crescendo ottiene e vuole sempre più autonomia nei movimenti.

Questo processo di lento distacco può risultare particolarmente impegnativo anche per i suoi genitori, soprattutto per la mamma, ma costituisce il corretto sviluppo psicologico.

A seguire, il sorriso tende a consolidarsi sempre di più come esperienza e comportamento comunicativo. Ciò che maggiormente influenza il sorriso del bambino è la salute psicofisica, il benessere e la serenità famigliare.

Con il sorriso, un’espressione così semplice e bella, il bambino si apre a tutte le opportunità della vita e concettualizza tutte le cose che lo rendono felice e divertito.