mamma bebè

Sindrome del primo figlio: cos’è e come influenza la vita da mamma

Sindrome del primo figlio: che cos’è

Con la nascita del primogenito la vita dei genitori viene completamente stravolta. Soprattutto i ritmi della donna devono modificarsi in base alle esigenze ed ai bisogni del bebè. Solo dopo i primi tempi si ripristina un equilibrio che consente alla neo mamma di ritornare alle sue attività. In alcuni casi, abbastanza frequenti, le donne manifestano la sindrome del primo figlio. Cos’è e come influenza la vita da mamma?

Il primo figlio vede la donna entrare nel ruolo di mamma. Con immensa gioia, trepidazione ma, anche con tanti dubbi e timori, cerchiamo di prenderci cura di un esserino tanto indifeso. Spesso esasperiamo le attenzioni nei suoi confronti. Ciò capita quando stacchiamo i fili elettrici del campanello di casa, per non turbare i suoi riposini. Oppure quando puliamo in modo compulsivo i giochi, ogni volta che vengono toccati da altri.

Per non parlare di tutte quelle situazioni in cui lo tratteniamo, impedendogli di gattonare o provare a muovere i primi passi, per la paura che si possa far male accidentalmente.

La sindrome del primo figlio si manifesta anche nella scelta dell’occorrente per la cura del piccino. Dalla camerina super accessoriata, ai prodotti per l’igiene, la mamma spende una fortuna per oggetti all’avanguardia, i migliori sul mercato, indipendentemente dalla reale necessità.

sindrome primo figlio

Non subito il piccino viene affidato a terzi, nemmeno a nonni esperti, se non dopo averli attentamente formati su come tenere in braccio il bebè e come soddisfare i suoi bisogni. Tutti gli impegni vengono programmati in base ai ritmi del bimbo.

Ogni progresso, dal primo sorriso alla caduta del dentino, viene festeggiato e declamato con selfie e numerosi messaggi a parenti ed amici. Per spegnere la prima candelina organizziamo una festa che non ha niente da invidiare ad un gran galà..

Tutto questo come influenza la vita da mamma? La donna che, inconsapevolmente, manifesta la sindrome del primo figlio spesso tende a trascurare tutti gli altri ruoli. La sua attenzione è talmente concentrata sul bambino da azzerare tutto il resto. Dopo il congedo parentale pensa di prolungare l’assenza dal lavoro, trascura la vita di coppia e si allontana dalle amicizie.

Spesso proprio le persone più vicine alla famiglia, notando questi cambiamenti, suggeriscono alla coppia di affrettarsi a dare il fratellino o la sorellina al piccino di casa. In realtà la sindrome del primo figlio sfuma notevolmente quando le attenzioni devono dividersi tra due o più bambini. La gestione e l’organizzazione è diversa e, soprattutto, la donna è più sicura nel suo ruolo materno.

Se il secondo figlio non è in programma, è possibile aiutare la donna a prendere consapevolezza di ciò che sta avvenendo. Criticarla non porterà nessun beneficio. Sentendosi giudicata tenderà a chiudersi maggiormente in quest’unico ruolo.

Il partner, affettuosamente, può aiutare la compagna a comprendere che la situazione può essere sfuggita di mano. Può dimostrarle concretamente che è possibile continuare a rispondere ai bisogni del piccino, crescerlo amorevolmente, pur continuando a mantenere vive le proprie relazioni.

Affidando il bebè a persone fidate, è possibile ritagliarsi del tempo per sé, dedicandosi alla cura del proprio corpo. Trascorrere un po’ di tempo a sorseggiare un caffè con un’amica, permetterà alla donna di ricaricarsi, alleggerendosi dalle difficoltà quotidiane. Una cena romantica con il partner accenderà il desiderio, accantonato fino a questo momento, per soddisfare le esigenze del bebè.


Leggi anche: Perché il primo e il secondo figlio cresceranno sempre diversamente


Non è semplice mantenere l’equilibrio tra gli infiniti ruoli che ricopre la donna. Sicuramente la fiducia nelle proprie capacità e il sostegno familiare, renderà più facile il complesso gioco di equilibrismo.