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Quando preoccuparsi se il bambino non parla

Quando preoccuparsi se il bambino non parla

Lo sviluppo del linguaggio dei bambini costituisce un percorso complesso, caratterizzato da fasi percorribili con tempistiche differenti. I bambini hanno tempi e modi di comunicare diversi, in quanto lo sviluppo linguistico ha una certa variabilità fisiologica. Per tale motivo, prima di preoccuparsi se il proprio bambino non parla, è opportuno valutare con molta attenzione le sue capacità comunicative, che si manifestano anche con il linguaggio non verbale, ovvero la sua capacità di relazionarsi con l’ambiente circostante.

Tappe dello sviluppo del linguaggio

Alla nascita la prima forma di comunicazione è il pianto.
Al terzo mese compare il sorriso sociale.
Tra i quattro e i sei mesi il bambino inizia a sillabare. Questo fenomeno è noto come lallazione, e spesso viene scambiato per inizio di comunicazione verbale, ma in realtà non si può ancora parlare di linguaggio.
Tra i 9 e i 13 mesi cominciano a comparire le prime parole semplici.
-Tra i 17 e i 24 mesi il bimbo si trova nella sua fase lessicale.Il vocabolario dei bambini comincia a crescere fino a raggiungere anche le 300 parole.
Dai tre anni in poi la struttura sintattica dei periodi si fa sempre più complessa, includendo le prime proposizioni subordinate.

linguaggio bimbi

Perché alcuni bambini ritardano nel parlare?

Pigrizia: Se il bambino riesce a farsi comprendere dai genitori pur non esprimendosi a parole, può non sentire la necessità di trovare altre forme comunicative. In questi casi, un consiglio è quello di non concedere subito al bambino ciò che desidera, ma aspettare che lo chieda in altro modo.

Timidezza: Il carattere del bambino può rallentare l’inizio del linguaggio verbale. Non forzare il bambino e attendere i suoi tempi.

Contesto familiare: Se il bambino vive in un ambiente silenzioso, con poca interazione tra i membri, non sarà spronato ad esercitare la capacità di linguaggio.

Quando preoccuparsi

Se i bambini non parlano ai tre anni o oltre, o presentano un vocabolario piuttosto ridotto in relazione alla loro età, è legittimo iniziare a porsi delle domande. Risulta opportuno approfondire le ragioni di tale ritardo parlandone inizialmente con il pediatra e successivamente, se necessario, con un logopedista.
Necessario intervenire precocemente su eventuali disturbi per evitare ripercussioni sullo sviluppo cognitivo e relazionale e sulle capacità di apprendimento.