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La noia stimola l’intelligenza del bambino

Come stimolare l’intelligenza del bambino

Si è sempre creduto che la noia fosse uno stato di demotivazione nel quale i bambini non avrebbero mai dovuto versare. Eppure, sempre più psicologi, negli ultimi tempi, stanno mettendo il luce la correlazione che esiste tra tedio ed intelligenza. La noia, infatti, stimolerebbe l’ingegno del piccolo. Vediamo come.

Il tedio fa bene ai bimbi

La verità è che ciò che fa bene al piccolo, fa paura ai genitori. La noia non è uno stato negativo per il bambino, anzi: è giusto che lui trovi il suo spazio ed il suo tempo per capire bene ciò che vuole fare, che vuole essere. Il piccolo, preso dai troppi impegni, non riuscirebbe a percepire le sue preferenze, finendo così per l’essere letteralmente risucchiato dalla routine e dalla quotidianità.

Le parole dell’esperto

Avere lo spazio per sentire se stesso, non solo proiettarsi nei consigli e nell’organizzazione degli altri. Questo vuoto insegna a distinguere ciò che si è. E si è anche se non c’è l’altro. Attenzione però, tutto questo è valido se il bambino non viene lasciato troppo solo: potrebbe percepire di non valere e non contare” ha spiegato a Donna Moderna il prof. Pani, docente di Psicologia Clinica.

I momenti liberi i più costruttivi

Insomma, ogni genitori dovrebbe lasciare il figlio libero di scegliere cosa e come fare, evitando a tutti i costi di imporgli impegni che finirebbero con il sovrastarlo. Sì, dunque, alla noia, purché non equivalga alla solitudine. Sono proprio i momenti vissuti nel tempo libero quelli più costruttivi per crescita del piccolo.

La paura dei genitori

Il fatto che i genitori cerchino a tutti i costi di impegnare i figli in attività sportive, sociali o scolastiche anche quando non ce n’è il bisogno, è indice di una sorta di “paura della noia” che la mamma ed il papà hanno. Gli esperti hanno più volte sottolineato invece che il tedio è uno stato momentaneo che ogni bambino deve vivere.

Fate annoiare i vostri figli

Gli psicologi, all’unisono, invitano dunque i genitori a far annoiare i loro figli. “Il ruolo di genitore è quello di preparare i bambini a prendere il loro posto nella società. Essere adulti vuol dire occupare il tempo libero con attività che rendono felici. E questo dovete insegnare ai figli“, ha detto Lyn Fry, una psicologa infantile di Londra, focalizzandosi sulla formazione da dare ai bambini.


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Già nel 1993 lo psicoanalista Adam Phillips in un suo saggio scriveva che la “capacità di annoiarsi permette al bambino di crescere” perché la noia dà la possibilità di contemplare la vita. Ecco, genitori, tenete bene a mente queste parole.