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Bambini vittime di violenze più esposti alle malattie cardiovascolari

I bambini vittime di violenze sono più esposti alle malattie cardiovascolari da adulti

Gli effetti traumatici delle violenze e dei maltrattamenti subiti da bambini hanno conseguenze non solo sul piano psicologico, ma anche sul versante fisico, in particolare l’ultima ricerca pubblicata svela gli effetti provocati dalla violenze sul sistema cardiovascolare!

Non solo psiche

Molti studi in passato avevano già confermato le conseguenze devastanti dei maltrattamenti e delle violenze sulla salute psicologica del bambino e dell’adulto. Lo stress infantile ripetuto e persistente aumentava il rischio di sviluppare depressione, ansia e altri disturbi dell’umore nei bambini e negli adolescenti.

Le violenze non solo soltanto quegli eventi eclatanti che leggiamo sui giornali: possono essere di vario tipo: dagli atti di violenza fisica e abusi sessuali, senza trascurare gli abusi emotivi e gli stati di abbandono e trascuratezza, come ad esempio vivere in un quartiere povero o con un alto tasso di criminalità.

Le esperienze traumatiche di violenza subite nell’infanzia attivano i sistemi ormonali e neurochimici dello stress, fino a che la risposta di tali sistemi diviene tossica. Questa risposta può determinare danni al cervello, che interferirà con la risposta del sistema immunitario e comprometterà la capacità di rispondere in modo adeguato agli eventi stressanti. Non potere rispondere nel corso della vita ad ulteriori eventi stressanti può aumentare il rischio di patologie sia mentali sia fisiche.

bambini vittime di violenze sono più esposti alle malattie cardiovascolari

La ricerca americana

Uno studio statunitense presentato su Circulation, la rivista dell’American Heart Association, ha raccolto tutti i dati disponibili sulla relazione tra i bambini vittime o testimoni di violenze e la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari da adulti.

Dall’analisi della bibliografia è venuto a galla che i bambini protagonisti di eventi dolorosi sono più esposti al rischio di ritrovarsi con uno dei fattori di rischio per le patologie cardiache, ovvero obesità, diabete e ipertensione.

Stiamo parlando di bambini e adolescenti che hanno sperimentato abusi fisici e sessuali o sono stati testimoni di violenze chiarisce S. Suglia l’epidemiologa dell’Emory University di Atlanta (Georgia). Le conseguenze negative di queste esperienze non finiscono in quel momento ma durano fino a molti anni dopo.

Insomma gli effetti dei traumi restano sul corpo. Le conseguenze visibili sono malattie cardiovascolari come malattie coronariche, l’infarto, l’ictus, l’ipertensione, l’obesità e il diabete di tipo 2.

Ciò che è determinante è il ruolo dello stress: lo stress porta a mettere in atto condotte non salutari, come il fumo o l’eccessivo consumo di cibo o di alcol, che a loro volta sono all’origine delle malattie cardiovascolari.

Ma non solo. Lo stress produce veri e propri cambiamenti fisici, in particolare sul sistema immunitario, metabolico, nervoso ed endocrino! Tutto ciò avrà ripercussioni sul cuore.

C’è speranza

Il destino sembra segnato per quei bambini vittime di violenza, bullismo ed eventi avversi? In realtà c’è una grande speranza: non tutti questi bambini sviluppano malattie cardiache. Esistono una serie di fattori biologici, ambientali, culturali e sociali che possono aiutare a ridurre il rischio di stress e malattie.

I fattori di protezione possono essere un’insegnante comprensivo, dei familiari lodevoli, un compagno di scuola gentile, la passione per uno sport, la voglia di continuare a farcela sempre e comunque, la resilienza!