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Tacchi in gravidanza: sì ma con prudenza

Tacchi in gravidanza

Ci sono delle regole da dover seguire sull’utilizzo delle giuste scarpe in gravidanza? Per rispondere a questa domanda è necessario tenere in considerazione il fatto che alcune donne camminano comodamente sui tacchi. Non bisogna, a prescindere, credere che i tacchi siano scomodi per tutte. Tanto è vero che alcune continuano ad indossarli anche durante la gravidanza. Invece, altre ancora, proprio non li tollerano e li abbandonano sin dalle prime settimane o dai primi mesi di gravidanza.

Tacchi alti in gravidanza

Durante i mesi della gestazione la postura cambia: man mano che l’utero cresce e si appesantisce, il baricentro si sposta in avanti, il bacino va in antiversione comportando un complesso lavoro di adattamento a carico soprattutto della colonna vertebrale.

In tal modo, si accentua la concavità lombare provocando lo schiacciamento delle radici nervose che origina da tale regione e rendendo più facile l’insorgenza di dolori lombari. In questa situazione, indossare scarpe col tacco a spillo o comunque alte, può diventare una fatica in più.

tacchi alti in gravidanza

Piedi gonfi in gravidanza

Verso la fine del secondo trimestre, se non prima di questa fase, potrebbe essere dunque il momento di dire addio ai tacchi e adottare altre scarpe in gravidanza, più comode. Per evitare il rischio di cadere, ma anche per favorire il benessere quotidiano dei piedi e della schiena.

Infatti, un’altra problematica accentuata indossando tacchi alti, è il gonfiore di piedi, caviglie e gambe. Il suggerimento è di indossare preferibilmente scarpe dalla foggia “comoda”, fatte di un materiale confortevole e traspirante.

Preferibilmente dalla pianta larga, meglio se senza lacci e facili da infilare senza l’ausilio delle mani in modo da non doversi necessariamente abbassare.

Evitare che abbiano una punta troppo stretta, per non ostacolare la circolazione degli arti inferiori, e
che non siano nemmeno troppo basse. L’ideale è che le scarpe abbiano dei tacchi di circa tre o quattro centimetri.

Ovviamente non si tratta di regole e divieti assoluti, ma semplicemente di piccoli accorgimenti che possono migliorare la qualità della vita in gravidanza. Questo non significa, di certo, rinunciare alla propria femminilità, ma adattarsi al modificarsi delle nostre stesse esigenze.