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Co-sleeping: dormire con il bambino fa bene, ma solo ad una condizione

Il Co-sleeping

Il co-sleeping è una metodica che prevede che il neonato dorma nel lettone; questa abitudine è preferita da donne che allattano al seno in modo esclusivo e continuativo, anche nelle ore notturne. Dal canto suo dormire nel lettone rende il piccolo capace di regolare la sua temperatura e di riposare più a lungo. La vicinanza con la mamma gli concede sicurezza, e lo stesso senso di calore e protezione dell’utero.

Quando è utile

Il co-sleeping funziona se la donna è vigile, e soprattutto nelle ore diurne dove le poppate sono di più; tuttavia la scelta è a discrezione dei genitori. Per evitare il problema oggi si prediligono letti attaccati al lettone. Allo stesso tempo però alcuni esperti sconsigliano questo tipo di riposo perché pericoloso per il neonato che potrebbe essere urtato o soffocato involontariamente da uno dei genitori.

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Le raccomandazioni

Per dormire bene il piccolo ha bisogno di un ambiente che ne consenta il riposo tranquillo; la temperatura, infatti, deve attenersi ai 20-22 gradi (né più, né meno), e l’umidità deve essere al 50% per garantire una buona respirazione. Va ricordato che di giorno è bene farlo dormire in ambienti luminosi, e anche rumorosi per far sì che il bambino si abitui e sia capace di riconoscere la differenza tra giorno e notte.

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Ogni neonato comunque avrà i suoi risvegli notturni, che cambiano dal tipo di alimentazione che riceve; è comunque vero che il piccolo a volte si sveglia e cerca la mamma anche solo per essere accudito, cambiato o coccolato. Questo bisogno costante della mamma non cambia tra giorno e notte, ma è una necessità che lo rassicura.

Dormire insieme

E quando cresce?

La culletta attaccata al letto oggi è un buon compromesso tra la vicinanza dei genitori e la sicurezza. Alcuni studi dimostrano che il neonato nel lettone ha un migliore sviluppo psico-fisico e anche motorio, ma c’è sempre un margine di rischio associato.

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Quando il bambino sarà cresciuto, dovrà essere reso autonomo e indipendente, per far si che questo incrementi il suo carattere. Ecco perché anche i bimbi nel lettone, di 2-3 anni o anche più grandi, non vanno incoraggiati perché questo ne altera il comportamento; i genitori possono avere la camera vicina ai figli, per infondere l’idea che la loro vicinanza possa rassicurarli e proteggerli, se necessario.