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Dolore post episiotomia: i benefici del contatto pelle a pelle

Episiotomia e parto

L’episiotomia è un taglio che viene eseguito al momento del parto a livello vulvo-vaginale; fino a poco tempo fa la sua pratica era parecchio diffusa, per facilitare la nascita del piccolo. In realtà, la Letteratura Scientifica oggi non supporta più l’episiotomia preventiva, ma identifica la sua esecuzione solo se strettamente necessaria, in tutti i casi in cui il parto va accelerato (grave sofferenza fetale).

Il dolore da episiotomia

Per combattere il dolore del taglio o della successiva sutura dell’episiotomia, generalmente, si usa la lidocaina, ovvero un comune anestetico locale. Eppure esistono diversi metodi per abbattere il dolore del momento, come avere il neonato sul petto che autonomamente si approssima al seno materno per nutrirsi. Questo evento è il famoso e indispensabile contatto pelle a pelle, che rende magico il primo incontro tra mamma e neonato e inizia l’allattamento.

Studio sul contatto pelle a pelle

Studio sul contatto pelle a pelle

Il contatto pelle a pelle deve avvenire in un ambiente intimo e protetto ed è una pratica facilmente riproducibile. Nel 2017 alcune nutrici, in servizio nel distretto di Maharashtra, hanno assistito al contatto tra mamma e neonato e hanno deciso di metterlo in atto in modo standardizzato. Da qui l’idea di condurre uno studio che correlasse il contatto con la gestione del dolore da episiotomia.

I risultati hanno evidenziato come vi sia una differenza notevole dal punto di vista comportamentale nelle mamme durante l’atto della sutura, chiaramente tra il gruppo in sperimentazione e quello di controllo; alcune donne, inoltre, hanno riferito una riduzione del dolore percepito.

Oltre ai benefici materni, il contatto pelle a pelle incrementa il benessere del nuovo arrivato e rafforza il bonding (legame con la mamma). Un altro studio, infatti, ha analizzato come i neonati, che erano a contatto con la loro mamma, miglioravano la loro temperatura corporea, adattandosi meglio all’ambiente; in più aumentava il glucosio circolante nel sangue, e la ripresa dall’acidosi del parto.

Infine, i benefici dell’attacco precoce al seno comprendono: l’assunzione di colostro, i cui batteri colonizzano lo stomaco neonatale, proteggendo il piccolo dalle infezioni; l’incremento delle contrazioni post parto che facilitano l’espulsione della placenta, riducendo il sanguinamento e l’anemia.