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Perdita tappo mucoso: come riconoscerla e cosa fare

Perdita tappo mucoso

Il muco cervicale in gravidanza viene prodotto in quantità maggiore su stimolazione ormonale; tuttavia, la questione più discussa riguarda la perdita del tappo mucoso e il parto. La perdita del tappo mucoso, infatti, viene correlata alle prime contrazioni e all’insorgenza del travaglio; ma dalla perdita del tappo mucoso quanto manca al parto? Di certo non molto, ma è difficile quantificare in modo universale, basta sapere che di lì a 2-3 settimane è probabile partorire. Le contrazioni dell’utero, soprattutto all’inizio, non sono ritmiche e nemmeno dolorose, ma associano la perdita del tappo all’inizio del travaglio, anche nella sua fase preparatoria.

Le perdite trasparenti in gravidanza prendono il nome di leucorrea gravidica, ma non rappresentano il tappo; esse sono una lubrificazione naturale delle pareti della donna per aumento degli estrogeni; e allora come riconoscere il tappo mucoso? Di solito il colore del tappo mucoso è marrone scuro, e di poco striata di sangue. Molte future mamme, tuttavia, riferiscono la perdita del tappo senza sangue, ma poco cambia visto che a preoccupare devono essere solo ingenti perdite ematiche pari a una mestruazione troppo abbondante.

Parto naturale

Il parto naturale, chiamato anche parto spontaneo, è quello che avviene per via vaginale e senza l’ausilio di dispositivi medici; tra questi, ci si riferisce sia a metodi farmacologici che strumentali. Nel parto naturale conta la dilatazione, perché più il bambino progredisce, più la cervice si apre, maggiore è la probabilità che la nascita avvenga nei giusti tempi e nel rispetto della salute mamma-nascituro.

Tappo mucoso

Il muco cervicale a inizio gravidanza viene prodotto per sigillare il collo dell’utero; la presenza di muco cervicale denso, ovvero il tappo mucoso, in gravidanza ha un ruolo chiave per contenere il prodotto del concepimento e proteggerlo da batteri e agenti esterni. L’aspetto del tappo mucoso è di muco marrone, filante, e dalla consistenza variabile da donna a donna.

Tappo mucoso

Perdita in gravidanza

Le perdite vaginali in gravidanza sono fisiologiche fino a quando rimangono inodori, trasparenti e non sono ematiche; è frequente, nei 9 mesi o anche al di fuori, la presenza di perdite maleodoranti che devono essere indagate e curate tempestivamente. Come detto, le perdite gelatinose rispondono all’aumento di estrogeni e progesterone, e anche se abbondanti non devono essere motivo di preoccupazione; queste infatti, insieme alle perdite marroni in gravidanza (perdite da impianto) rientrano tra i sintomi della gravidanza stessa. Ma quando preoccuparsi per le perdite marroni? Quando si evidenzia una quantità massiccia di sangue vivo o quando il loro odore diventa cattivo e forte.

Perdite gialle in gravidanza

Sia le perdite gialle in gravidanza che le perdite verdi rappresentano delle manifestazioni da indagare perché rappresentano un’infezione in atto. Le perdite associate a bruciore, fastidio e prurito vaginale possono indicare una comune vulvovaginite fino a gonorrea e clamydia; l’esecuzione di un tampone da parte dello specialista chiarirà di quale agente infettivo si tratta per bilanciare il trattamento con la giusta terapia farmacologica. In gravidanza, per evitare recidive, è bene modificare le proprie abitudini intime e se necessario anche il detergente.

Travaglio parto

Travaglio parto

Il travaglio è il periodo in cui le modificazioni dell’utero in gravidanza favoriscono la nascita del piccolo; i sintomi iniziali del travaglio sono sicuramente le contrazioni che facilitano la dilatazione del collo dell’utero. Per consentire il parto, si passa da collo dell’utero chiuso, anche a inizio di travaglio, fino al travaglio attivo dove si evidenziano 3-4 cm di pervietà.

Quindi come inizia il travaglio? La presenza di contrazioni frequenti, regolari, durature e anche dolorose indica che non si è più in preparazione ma in travaglio deciso. Invece su quando inizia il travaglio ci si deve affidare alle visite ostetriche, e perciò quando la dilatazione è presente in concomitanza a un collo raccorciato dell’80%. Infine, quanto dura il travaglio? La durata varia da una donna che non ha mai partorito (8-10 ore) fino a una pluripara (3 ore in media).

Il parto

I sintomi pre parto sono sempre le contrazioni; quelle preparatorie o di Braxton Hicks sono precoci e la pancia è dura a 35 settimane di gravidanza o anche un paio di settimane più tardi. Successivamente le contrazioni divengono più forti e intense e quindi il travaglio di parto è ormai innescato; alla luce di ciò, come avviene il parto? Le fasi del parto sono: prodromica (di preparazione) e attiva. La fase attiva comprende la fase dilatante (fino a 10 cm), la fase espulsiva del feto e il secondamento (espulsione della placenta).