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Parto pretermine: l’importanza dell’eritropoietina per lo sviluppo neurologico

Parto pretermine

Per parto pretermine si intende il parto che avviene prima delle 37 settimane di gestazione. Ovviamente, in base all’epoca, cambia l’outcome neonatale e quindi le possibili complicanze legate a una vita extra uterina troppo precoce. Al momento non si conoscono le reali cause che comportano questo fenomeno; tuttavia esistono diversi fattori di rischio predisponenti: gravidanze multiple, problematiche placentari, fumo di sigaretta e consumo di alcolici, infezioni del tratto genitale, e patologie materne (diabete e ipertensione). Quando un bambino nasce in modo prematuro aumenta la possibilità che vada incontro a un pessimo adattamento e che quindi i polmoni non siano pronti a respirare autonomamente e che lo sviluppo neurologico sia incompleto.

Eritropoietina e sviluppo neurologico

Una metanalisi di studi randomizzati e controllati, pubblicata sulla rivista Pediatrics, ha recentemente messo in evidenza come la somministrazione di eritropoietina umana ricombinante (rhEPO) sia utile in caso di parto pretermine; essa infatti migliorerebbe lo sviluppo neurologico di bimbi gravemente prematuri. L’eritropoietina è un ormone prodotto dai reni che regola la produzione di globuli rossi da parte del midollo.

L’autore dello ricerca Christof Dame, del reparto di Neonatologia del Medical Center Charite University di Berlino, ha affermato come sia fondamentale incrementare lo sviluppo neurologico dei neonati pretermine, poiché da questo dipende il tasso di sopravvivenza. Sebbene molti studi indichino il ruolo chiave dell’eritropoietina, servono ancora altri esperimenti che promuovano nuove evidenze scientifiche in merito al giusto dosaggio e alla tempistica di somministrazione.

Gli studi sull’eritropoietina

Gli studi coinvolti dalla metanalisi sono 4, e tutti hanno indagato la somministrazione di eritropoietina in neonati gravemente prematuri (< 32 settimane di gestazione); dopo di che si sono presi in esame i risultati neurologici a distanza (18 e 24 mesi). La somministrazione profilattica di eritropoietina ha ridotto il rischio dal 15,7% al 8,4% dimostrando quindi la sua significativa efficacia; il suo effetto è quindi clinicamente rilevante. Gli esiti dell’eritropoietina sono in accordo con lo sviluppo del neonato a lungo termine; dai follow-up è emerso, infatti, un miglioramento delle capacità cognitive. La profilassi infine sembrerebbe valida, con effetti neuro-protettivi promettenti per il futuro.