foto_posizione_feto

Posizione fetale

Posizione fetale: cosa sapere

In utero il feto può assumere tantissime posizioni anche se utilizzare la terminologia posizioni fetali non è del tutto preciso. Infatti si parla di atteggiamento fetale, situazione, presentazione e, solo per ultimo, si parla di posizione fetale.

Ad esempio, l’atteggiamento fetale è il rapporto tra le singole parti del corpo del bambino all’interno della pancia della mamma, mentre la situazione fetale esprime i rapporti fra il maggiore asse dell’utero e il maggiore asse del corpo del bambino, e infatti essa può essere longitudinale, trasversale oppure obliqua.

La presentazione fetale invece è la prima grossa parte fetale che si mette in rapporto con il canale del parto e, quindi, con il bacino. In realtà possiamo avere diverse tipologie di presentazioni fetali: da quella cefalica (varietà vertice, bregma, fronte, faccia) alla presentazione podalica e una di spalla.

Quindi, alla domanda qual è il significato del podalico, che tanto sentiamo pronunciare, possiamo rispondere con precisione facendo riferimento alla presentazione del feto al canale del parto, con il sedere e con gli arti.

Il termine posizione fetale, invece, è ben più specifico soprattutto nella terminologia utilizzata da ostetriche e ginecologi. La posizione del feto può essere definita solo sulla base di alcuni indici fetali o materni e cioè sulla base di una particolare parte del corpo che viene presa come punto di riferimento.

Posizione fetale

Quindi si chiama posizione del feto il modo in cui la testa o il podice del bambino ha nei confronti di altri punti di riferimento del bacino della mamma. Infatti abbiamo diverse posizioni in cui il feto gira la schiena verso la pancia della mamma, oppure gira la sua schiena verso il dorso della mamma e sulla base di questo il dorso del bimbo può essere a sinistra o destra e, naturalmente, questo potrebbe influenzare il diverso esito del parto, soprattutto se si parla di presentazione cefalica.

Il parto può essere tranquillamente vissuto se il bambino è in presentazione cefalica, mentre nel caso in cui il bambino è rivolto verso il bacino della mamma con il podice, e quindi con il sedere e/o con i piedi, allora in questo caso il parto spontaneo non può essere effettuato, proprio perché maggiormente rischioso rispetto ad un normale parto spontaneo in presentazione cefalica.

A quante settimane si gira il feto? In realtà non esiste un’ epoca gestazionale specifica, perché esistono bambini che si presentano al canale del parto con la testa sin dalle primissime ecografie, senza mai cambiare posizione. Altri bambini, invece, decidono solo alla fine di girarsi, spontaneamente oppure attraverso un rivolgimento tramite manovre esterne.

Una piccolissima percentuale di feti, invece, nonostante trattamenti esterni (come ad esempio l’uso del moxibustione) non variano la propria presentazione ed è così limitata la possibilità di avere e vivere un parto spontaneo. Ovviamente per questioni di sicurezza e benessere fetale è opportuno optare e scegliere la via più sicura.