bambini prematuri

Il parto pretermine dipende dalla placenta: lo studio

Parto prematuro

Un parto, e quindi una nascita pretermine, ha implicazioni per la salute da non sottovalutare, nonostante l’ avanzare delle tecnologie sia d’ausilio ai piccoli che nascono anticipando i tempi. Purtroppo, anche se le ipotesi riguardo le motivazioni di attività contrattile e parti pretermine siano tante, le reali cause sono ancora sconosciute.

Finora, le caratteristiche placentari sono state poco studiate in relazione al parto prematuro, e l’associazione tra lesioni patologiche placentari e gli esiti neonatali non erano del tutto conosciute. È per questo che è partito uno studio pubblicato sull’ American Journal of Obstetrics and Gynecology, proprio in questi primi giorni del 2017.

Il titolo dello studio è “Neonatal outcomes following preterm birth classified according to placental features“. L’obiettivo della ricerca è stato quello di analizzare un’eventuale associazione tra le nascite pretermine e patologia placentare.

Parto prematuro

Sono state analizzate ben 20,091 nascite (15.710 termine e pretermine 4.381), valutando anche la placenta. Le nascite sono state classificate in base alla presenza o assenza di lesioni placentari con ridotta perfusione (come vasculopatia, infarto, la maturazione avanzata dei villi, deposizione di fibrina) e l’infiammazione intrauterina o infezioni (corionamnionite, vasculite). I risultati sono stati ordinati, inoltre, in base alle settimana di gestazione, al peso alla nascita, eventuale sindrome da distress respiratorio neonatale e/o l’emorragia intraventricolare.

Incredibile come, tra tutte le nascite pretermine, la prova di ridotta perfusione placentare è stata identificata il più delle volte con l’infiammazione/infezione. Quindi, la ridotta perfusione placentare è stata associata ad una ridotta crescita fetale.

Mentre la ridotta perfusione placentare è stata associata ad una ridotta crescita fetale, l’ infiammazione e le infezioni sono state associate con un parto anticipato rispetto alle gravidanze senza lesioni placentari. Quando entrambe le condizioni erano presenti, la frequenza di parto pretermine e IUGR (restrizione della crescita intrauterina) si presentavano più frequentemente e in modo più grave.

In conclusione, gli studiosi sono arrivati a capire e spiegare che individuare precocemente una patologia placentare è importante per offrire informazioni importanti riguardo la nascita pretermine con esiti neonatali avversi.