foto_episio

Episiotomia: che cos’è e quando è davvero necessaria per il parto

Episiotomia

L’episiotomia è un’incisione chirurgica eseguita attraverso delle forbici rette a livello della vagina e del perineo. In passato la sua esecuzione era ampiamente diffusa in tutto il mondo, poiché si fondava sull’ipotesi che un taglio netto e dai margini indotti dall’operatore potesse evitare delle lacerazioni spontanee. La ricerca scientifica, oggi, ha dimostrato che non è così; esiste infatti una buona percentuale di donne che riportano lacerazioni vaginali e perineali, anche se viene fatta l’episiotomia. E in aggiunta, con la lacerazione del parto associata al taglio chirurgico il dolore post parto aumenta esponenzialmente.

Il dolore del parto naturale rappresenta un’incognita per ogni futura mamma, e soprattutto è molto soggettivo; oltre al dolore del travaglio ogni donna teme che esso non scompaia nemmeno dopo.

I punti dell’episiotomia, come quelli di un qualunque taglio possono essere profondi e a rischio di infezione.

Il disinfettante vaginale, prescritto alla dimissione può essere un valido aiuto, specie per ferite particolarmente anguste; altrimenti è fondamentale incoraggiare la donna a lavarsi dalle 2 alle 3 volte al giorno col detergente intimo che preferisce, purché rispetti il pH dell’ambiente vaginale. È altre sì importante che i punti vengano puliti con cura, tamponati con garze e mai lasciati bagnati, per favorire una cicatrizzazione armoniosa e serena; va ricordato poi che i punti non si aprono con la detersione.

I punti di sutura possono essere lesi durante rapporti sessuali precoci. Infatti, si suggerisce di riprendere le normali attività quando i nodi dei punti saranno caduti e la guarigione sarà compiuta definitivamente; essa di norma si verifica dopo una ventina di giorni dal parto. La vagina dopo il parto cambia, ma non in modo irreversibile; essa un muscolo, quindi col tempo ed eventualmente con qualche esercizio può riprendere la normale tonicità. È fondamentale che la sutura venga eseguita da operatori esperti, che rispettino i vari strati tissutali dopo la lacerazione del parto.

episiotomia

L’episiotomia necessita di un consenso e di motivazioni che giustifichino l’esecuzione. Gli operatori sanitari eseguono l’episiotomia in due casi: presenza di mutilazioni genitali femminili o la sofferenza fetale. In passato, anche il parto operativo era un motivo per attuare l’episiotomia. Allargare la vagina nei tessuti molli serve ad accelerare il parto se il feto sta male.

La classica spinta in posizione ginecologica è anti-gravitazionale e favorisce sia l’episiotomia che le altre lacerazioni.

Come spingere durante il parto? La donna può spingere in piedi, di fianco, o come preferisce. La mamma deve essere libera di esprimere tutte le emozioni che desidera; in caso contrario il perineo potrebbe essere rigido o poco irrorato da vasi sanguigni. In tali circostanze, l’operatore che assiste il parto potrebbe tagliare, anche senza emergenze in atto.