Side Bed: come far dormire serenamente il bambino

Il termine Side Bed, chiamato anche Co-Sleeping, deriva chiaramente dall’inglese e identifica il sonno condiviso, e cioè la possibilità per i genitori di dormire in sicurezza col proprio piccolo senza rinunciare ad alcun confort. Questa metodica è scientificamente condivisa da tutti i professionisti del settore e ovviamente da tutta la famiglia che ne trae inestimabili benefici.

Il tema del sonno del neonato è assai dibattuto, specie perché si parla molto di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome – Sindrome della morte improvvisa del lattante) senza mai rassicurare la coppia. Si sa, infatti, che il piccolo debba dormire a pancia in su, in un luogo non troppo caldo e nemmeno troppo freddo, e in un ambiente privo di fumo di sigaretta.

In più, molti pediatri concordano che il neonato debba riposare a contatto coi genitori, motivo per cui spesso si è parlato di Room-Sharing, ovvero la condivisione della stanza, ma scoraggiando il Bed-Sharing, ovvero fare dormire il piccolo al centro del letto, perché durante il sonno i genitori involontariamente potrebbero urtarlo, e porre meno attenzione ai cuscini e alle coperte rischiando il soffocamento del bambino stesso.

Condividere la stanza però può essere difficoltoso per la mamma, perché deve alzarsi spesso e volentieri dal suo letto per andare alla culla del piccolo per allattarlo e consolarlo; questo problema non si porrebbe se il piccolo fosse già accanto a mamma e papà, ovviamente in modo sicuro. Non per questo motivo però l’allattamento va scoraggiato, anzi esso è un fattore protettivo per la morte in culla poiché i bambini allattati al seno sono più a contatto con la mamma che ovviamente è più concentrata sulle loro necessità e percepisce subito che qualcosa, eventualmente, non va per il verso giusto.

Come fare allora a coniugare correttamente tutti questi fattori? Da qui la necessità di inventare un dispositivo che fosse una ottimale via di mezzo tra la culla vicino al lettone e il bambino in mezzo ai genitori: il Side Bed; esso sembrerebbe accontentare anche i più scettici che identificano nell’eccessivo contatto affettivo l’inizio di difficoltà comportamentali del bambino in età pediatrica perchè troppo protetto. In tale modo infatti il piccolo conserva sempre il suo letto e la sua autonomia nel decidere come e quando addormentarsi.

Cosa è quindi il Side Bed? È un lettino attaccato al letto dei genitori, con le sbarre su tre lati, tale che il quarto lato diventi un prolungamento del lettone dove il piccolo solitamente è posto dal lato materno. Il neonato infatti vive per i primi 9 mesi di vita un’esogestazione, quindi è come se vivesse una gravidanza esterna, che richiede però sempre la vicinanza della mamma ad accudirlo.

Molte sono le mamme che hanno già condiviso la loro esperienza positiva e le case produttrici che si sono dilettate a mettere il commercio Side Bed di ogni genere, materiale e meno ingombranti possibile.

L’antropologo James McKenna (Università di Notre Dame dell’Indiana, USA) ha studiato intensamente il sonno condiviso e ha riscontrato parecchi benefici: i piccoli piangono di meno perché non si sentono mai soli; regolano meglio la temperatura corporea visto che non sono ancora capaci di autoregolarla; inoltre il respiro e il battito cardiaco sono più regolari proprio perché non piangendo il bambino è molto più calmo e sereno.

Infine, è importante ricordare sempre che ogni situazione va calata poi nel contesto specifico e che il Side Bed è un’ottima soluzione da proporre ma non è detto che trovi l’entusiasmo di tutte le coppie. È giusto però sottolineare che unisce sicurezza e comfort con vantaggi relazionali a lungo termine non di poco conto.