foto_allattamento_posizioni

Posizioni allattamento

Posizioni allattamento: le migliori da usare

Allattare è la norma biologica ed è la normale prosecuzione della gravidanza; infatti, la mamma produce un alimento specie-specifico per il proprio bambino. Non esiste una guida assoluta su come allattare al seno, tuttavia è fondamentale incoraggiare la mamma a scegliere tra tutte le posizioni che le vengono proposte, in modo che possa optare per quella che è più comoda per la diade.

Le posizioni dell’allattamento sono innumerevoli ma vanno calibrate con l’esperienza del piccolo di succhiare al seno. Per le prime ore di vita del piccolo e per i primi giorni la posizione “di fianco” può essere utile soprattutto perché la mamma avverte maggiormente il contatto col piccolo e lui stesso aiutandosi col riflesso dei punti cardinali, trova più facilmente il seno materno: il bambino è appoggiato sul gomito della madre o sul letto con il corpo e le gambe verso la mamma e un cuscino sotto la schiena del bambino.

Quando l’allattamento è consolidato, tra le posizioni migliori c’è la classica “a culla”: la nuca del bambino poggia sul gomito, il corpo del bambino è girato verso la madre, pancia contro pancia; orecchie, spalla e anca devono essere sullo stesso asse.

La posizione del “giocatore di rugby”, invece, vede il bambino in posizione supina con il viso rivolto alla mamma e il sedere piegato. Essa è utile quando si vuol rimanere sulla stessa posizione ma cambiare seno per evitare l’ingorgo di uno e l’eccessivo svuotamento dell’altro; è importante infatti allattare da ambedue i lati in modo che ci sia una produzione costante e adeguata alla crescita del piccolo.

È importante, altre sì, non sollevare il seno con una presa a forbice (indice e medio stretti intorno al capezzolo): potreste bloccare i dotti galattofori e aumentare i rischi di mastite. Scegliete invece una presa a C, con il pollice a lato e le altre quattro dita sotto.

posizioni allattamento

Infine, esistono altre posizioni meno conosciute ma adatte a particolari situazioni: la prima è quella “della lupa”, utilissima in caso di ingorgo perché sfrutta la forza di gravità; la seconda è la “presa incrociata”, più funzionale per i bimbi prematuri; la terza è la “semi-sdraiata” perché tende ad aumentare il riflesso di eiezione del latte; la quarta e ultima vede il piccolo seduto sulla gamba della mamma, che è particolarmente indicata per tutti quei bimbi che soffrono di reflusso, otiti recidivanti o naso chiuso.

Allattamento al seno

Allattare al seno è una scelta e soprattutto nessuno dovrebbe obbligare la mamma a farlo; da parte però delle ostetriche, in primis, è fondamentale un’intensa attività di counselling, dove la mamma viene informata dei benefici che può trarre e che può concedere al piccolo. Quando poi la donna ha deciso, nessuno può dirle come allattare, ma è importante guidarla affinché lei stessa trovi il modo giusto e più congeniale, sfruttando tutte le posizioni del caso. Inoltre, in ausilio può usare una poltrona, un cuscino specifici dell’allattamento oppure ancora può comprare un side-bed, cioè una culla che si attacca al letto e che favorisce moltissimo l’attaccamento al seno perchè mamma e piccolo dormono in simbiosi in modo del tutto sicuro.