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Aumento notturno della prolattina ai fini dell’allattamento

Il latte materno è una risorsa irrinunciabile per il bambino ed anche per la mamma, non solo per il suo valore dal punto di vista nutrizionale ed immunitario per il bambino, ma anche perché garantisce una certa protezione alla mamma nei confronti dei tumori al seno ed all’utero, permette di perdere con più facilità i kg di troppo accumulati nel corso della gravidanza. Inoltre, l’allattamento permette una prosecuzione di quel forte legame tra mamma e bambino e l’allontanamento graduale del bambino, piuttosto che l’improvviso distacco dopo il parto, il quale è uno dei motivi che concorre, insieme ad altre situazioni predisponenti, alla determinazione di una condizione conosciuta come “depressione post-partum”.

Una volta premesso questo, è bene precisare il fatto che in alcune situazioni può risultare necessario ricorrere all’aggiunta di latte artificiale oppure all’interruzione totale dell’allattamento naturale. Il latte artificiale non permette i medesimi benefici rispetto a quelli rappresentati dal latte materno, ed è per questo motivo che è bene interrompere l’allattamento e proseguire con il latte artificiale solo nei casi in cui sono presenti eventi patologici che ne impediscono la prosecuzione.

Partendo da questa considerazione ci rendiamo conto che tutto ciò non corrisponde alla realtà odierna, perché questo significherebbe che sono veramente rari i casi in cui si deve ricorrere al latte artificiale, mentre oggi sono sempre di più le donne che utilizzano questo tipo di allattamento rispetto a quello naturale, e con questo non significa che le mamme hanno una colpa, semplicemente nella maggior parte dei casi non sono state consigliate bene.

Il latte materno è ottimo perché e specie specifico, ciò significa che la sua composizione è perfetta per un essere umano, sia per quanto riguarda l’apporto di acqua e sia per la giusta concentrazione di sostanze che servono al bambino per crescere in salute. Inoltre è gratuito, della giusta temperatura e sempre pronto all’uso. Anche la quantità del latte è adatta al bambino, al contrario di quello che si può sentir dire da molti che, a questo punto, non si basano su una buona conoscenza dell’argomento, non esistono donne in salute che hanno poco latte.

Il principio fisico fondamentale per la riformazione del latte ad ogni poppata è la suzione del bambino durante la poppata stessa, la quale deve essere eseguita a richiesta (quando il bambino ha fame), della durata richiesta dal bambino (finché non si sazia, non è consigliabile cronometrare perché non tutti i bambini impiegano lo stesso lasso di tempo per nutrirsi, così come tutti gli esseri viventi, c’è chi mangia con foga e chi mangia con calma o con pause frequenti).

Per ogni poppata il seno si regolerà a produrre la quantità di latte che soddisfa il fabbisogno del bambino, in corrispondenza alla richiesta di latte della poppata precedente. E’ importante anche conoscere il principio ormonale su cui si regola la lattazione. Ossitocina e prolattina agiscono lavorando in sinergia a tale scopo, al termine della gravidanza vengono prodotti automaticamente, e successivamente, in risposta alla suzione del neonato.

La prolattina stimola la produzione del latte, è sintetizzatata a livello dell’ipofisi, una ghiandola stimolata principalmente dal riflesso legato alla suzione del neonato. In termini molto semplici possiamo dire che più il bambino succhia e più prolattina si produce, di conseguenza più prolattina viene prodotta e più latte viene sintetizzato a livello mammario per la poppata successiva. Inoltre, la prolattina fa sentire la madre rilassata e sopprime l’ovulazione, per cui durante l’allattamento la maggior parte delle donne non ha il ciclo mestruale, ma questo non significa che non si possa rimanere incinta.

L’ossitocina è lo stesso ormone che provoca le contrazioni uterine durante il travaglio, ed in questo caso è sempre il bambino che durante la poppata, stimola l’azione dell’ossitocina a livello delle fibrocellule muscolari presenti sui dotti mammari, favorisce la raccolta del latte nei seni galattofori, che il bambino svuota con una corretta suzione. Inoltre, per effetto dell’entrata in circolo dell’ossitocina durante la poppata, la mamma può avvertire delle contrazioni uterine lievi, le quali favoriscono il più celere ritorno dell’utero alle condizioni pregravidiche.

Detto questo, e compreso il fatto che più sono alti i livelli di prolattina e più latte viene prodotto, si può facilmente intuire quanto sia importante il riposo notturno per una mamma che allatta, più che in qualsiasi altro caso. Nel senso che l’ormone della prolattina entra in circolo e lavora maggiormente quando la mamma è rilassata e riposata, soprattutto se lo è nel corso delle poppate, e a maggior ragione se si effettuano le poppate notturne nel primo periodo, di modo che si stimola una maggiore produzione di prolattina, la quale permetterà una maggiore produzione di latte e non si avranno problemi nel saziare il proprio bambino, riducendo al minimo lo stress che molte mamme lamentano nei confronti delle poppate troppo frequenti, il bambino che piange spesso.


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Essenziale in questo è il ruolo di chi sta intorno alla mamma, il papà deve permetterle di riposarsi e soprattutto di cogliere i momenti in cui il bambino dorme per lasciarla riposare, in modo che i livelli di prolattina siano sempre alti, permettendo una naturale e tranquilla gestione dell’allattamento, senza ricorrere all’aggiunta nei casi in cui sarebbe necessaria solo una corretta assistenza all’allattamento materno da parte di un professionista, garantendo tutti i benefici di questo grandioso atto d’amore, sia alla mamma che al bambino.