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Fumo in gravidanza: i danni per mamma e bambino

Fumo in gravidanza

Oggi giorno sono tante le donne fumatrici, e sono tante quelle che quando aspettano un bambino riferiscono di non riuscire a smettere. Sono veramente numerosi gli studi che evidenziano i risultati negativi che ha il fumo su una gravidanza, oltre che gli effetti del fumo sulla donna stessa. Questi ultimi vanno dal precoce invecchiamento della pelle, alla minore sensibilità a sapori e odori, alla scarsa salute polmonare che di conseguenza si riversa sulla salute dell’intero organismo, riducendo l’ossigenazione ai vari tessuti e organi. Da non sottovalutare è la maggiore propensione alle mutazioni genetiche e quindi ai tumori (questa cosa viene spesso sottovalutata perché si crede che esista solo la propensione genetica alle formazioni tumorali, non è così).

Fumare

Alcool e fumo rappresentano un vero e proprio vizio. Il vizio è qualcosa senza il quale si può assolutamente vivere, perché nasce da un problema, un qualcosa che psicologicamente turba la fumatrice, la quale tramite il fumo risolve momentaneamente la preoccupazione, in realtà non risolve assolutamente il problema, anzi ne aggiunge un altro: la propria salute.

Questo non significa che una donna fumatrice non sappia quali siano gli effetti del fumo e non sappia che ci rimette in termini economici e soprattutto di salute, però essendo un vizio, appunto non si risolve facilmente, è necessaria una potente forza di volontà che possa fare in modo di non rimandare la decisione, e di scegliere il proprio benessere affrontando il problema.

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Danni del fumo

Cosa provoca il fumo all’adulto lo sappiamo già, sappiamo che fumare fa male. Ma chi fuma in gravidanza, i primi mesi soprattutto, conosce a fondo le conseguenze del fumo sul bambino? Partiamo dagli studi statistici di numerose Università nel mondo, i quali hanno evidenziato la maggiore propensione dei bambini di madri fumatrici in gravidanza, a sviluppare tumori maligni, soprattutto nel naso (o comunque alle vie respiratorie), alla vescica e ai reni.

I danni causati dal fumo, in questa circostanza così delicata non sono trascurabili, e le donne che fumano possono fare il loro primo grande gesto d’amore nei confronti del loro bambino evitando non solo di bere in gravidanza, ma evitando anche il fumo di sigaretta e con ciò si intende anche il fumo passivo (in gravidanza i danni provocati dal fumo sono gli stessi).

Fumare in gravidanza

Smettere di fumare in gravidanza è una forma di protezione in più che diamo al bambino, nei confronti del parto prematuro, della possibilità che si verifichi morte in utero (o dopo nato, la morte in culla). Smettendo si riduce anche la probabilità che ci siano malformazioni (soprattutto se si fuma durante i primi mesi di gravidanza ciò potrebbe incidere sulla formazione e sulla corretta crescita del bambino), e che dopo la nascita si sviluppino condizioni patologiche che interessano la normale crescita, eventuali problemi ai polmoni e la possibilità di sviluppare da grande dipendenza da nicotina, eventuali problemi di allergia o intolleranza, e problemi nel comportamento.

Tuttavia, per chi non riesce in alcun modo di smettere di fumare in gravidanza, è consigliabile ridurre il più possibile il fumo di sigaretta, adattandosi alla situazione di partenza: per chi è una fumatrice “accanita” si deve arrivare almeno ad una sigaretta al giorno, per chi si sente di poter fare di più per se e per il proprio bambino, e non era abituata a quantità come un pacchetto al giorno, può ridurre ancora di più e con un pò di forza di volontà smettere del tutto. Anche allattamento e fumo non vanno d’accordo, ecco perchè decidere di smettere sin dal principio della gravidanza è la scelta migliore.