foto_spasmi

Spasmi affettivi nei bambini: cause e rimedi

Gli spasmi affettivi sono dei momenti di apnea nel bambino dopo un pianto prolungato e convulso, causato da un dolore fisico (ad esempio una caduta) o una situazione di rabbia. In questi casi è possibile che il piccolo perda conoscenza o abbia un irrigidimento di tutti i muscoli corporei. Questa fase che ovviamente spaventa molto i genitori, dura normalmente qualche secondo: il bambino dopo qualche istante torna a respirare normalmente.

Spasmi affettivi nei bambini cause

Gli spasmi affettivi colpiscono il 5% della popolazione, sia maschile che femminile, ed è stato riscontrato un 25% di familiarità nei casi. L’età interessata maggiormente da questo disturbo è quella che va dai 6 mesi ai 18 mesi, ma potrebbero protrarsi anche fino ai 6 anni, anche se è molto difficile che accada. L’apnea impedisce al sangue di ricevere ossigeno e infatti il bambino può, nei successivi istanti, diventare cianotico o pallido. Gli spasmi si dividono infatti in più tipologie:

-Gli spasmi affettivi semplici sono i più brevi e spesso non ci sono conseguenze visibili sul volto dei piccolo.

– Gli spasmi affettivi cianotici sono caratterizzati da un pianto più violento: il bambino trattenendo l’aria provoca cianosi sul viso e spesso può perdere conoscenza. Dopo attacchi di questo tipo il bambino solitamente si addormenta per circa un’ora.

-Gli spasmi affettivi pallidi contrariamente agli altri tipi, sono caratterizzati da un pianto leggero e debole durante il periodo d’apnea: il bambino diventa molto pallido e perde conoscenza.

-Gli spasmi affettivi complicati sono più gravi delle altre tipologie perché il bambino oltre a diventare pallido o cianotico ha crisi convulsive.


Leggi anche: Spasmi affettivi, come comportarsi


In generale le apnee affettive risultano essere spesso innocue, ma il problema principale è proprio la paura che la mancanza di respiro del piccolo causa nei genitori.