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Quando e perchè i neonati cominciano a toccare il pisellino

Arriva un momento in cui le mamma dei maschietti, al cambio del pannolino, si ritrovano il piccolo che, lesto, afferra il pisellino e comincia a giocarci. Lo tira, lo strizza, prova ad allungarlo. La prima volta si sorride e si pensa a un gioco, ma poi gli episodi si ripetono e nella migliore delle ipotesi sorge un dubbio: ma non è ancora troppo presto per certe cose? In realtà, il gesto non ha accezioni sessuali di nessun tipo. È solo dettato dal bisogno e della curiosità di esplorare il proprio corpo.

Così come, a un certo punto, si rendono conto di avere le mani e i piedi, li guardano, li toccano con un atteggiamento che va dallo stupore allo studio attento dell’organo, vanno anche alla ricerca di altre parti interessanti del loro corpo. E per i maschietti i genitali rappresentano una scoperta meravigliosa: porprio lì, nascosta, misteriosa e resa inaccessibile dal pannolino. E quindi, è normale che intorno agli 8 o 9 mesi, ma alcuni pure prima, al cambio infilano subito le mani e cominciano l’esplorazione.


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Questo non ha niente a che fare con la scoperta della loro sessualità, che avviene più o meno consapevolmente più avanti. Nel neonato toccare il pisellino è un gesto di presa di coscienza delle tante parti del proprio corpo, tutte più o meno interessanti.

Dopo, quando sarà più grandicello allora si renderà conto che toccare alcune parti può essere piacevole. Ma anche qui si tratta sempre di un processo fisiologico che va gestito dai genitori senza drammi o eccessivi imbarazzi, senza farlo sentire in colpa o punirlo.