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Progesterone in gravidanza: a cosa serve

Progesterone in gravidanza

Il progesterone gravidanza viene prodotto inizialmente dal corpo lutero gravidico e successivamente dalla placenta. È un ormone essenziale per garantire sia un buon annidamento sia buon mantenimento della gravidanza fino all’ultima settimana, grazie ai suoi numerosi effetti favorevoli alla gestazione.

Effetti progesterone

L’ormone principe della gravidanza è il progesterone. Un suo picco aumento si ha già all’ovulazione, con la formazione del corpo luteo. In questa fase chiamata fase secretiva grazie al progesterone il corpo della donna si prepara ad un eventuale annidamento dell’embrione: la mucosa uterina, detta endometrio infatti si inspessisce e la muscolatura dell’utero si rilassa sotto la sua azione. Questo effetto permette al sinciziotrofoblasto embrionale di scavare di annidarsi in uno spesso strato di mucosa più favorevole. L’effetto rilassante sulla muscolatura invece impedisce all’utero di espellere l’embrione con degli spasmi contrattili, per tutta la durata della gravidanza, prevenendo così un aborto spontaneo.

Progesterone basso

Una progesterone basso cosa comporta? Nella fase secretiva quindi potrebbe compromettere un eventuale annidamento, anche se l’ovulazione e il concepimento sono avvenuti. Questa condizione è detta infertilità femminile. Se il progesterone basso subentra invece a gravidanza già avvenuta c’è un alto rischio di aborto spontaneo. In questi casi si avvertono le così dette minacce d’aborto: dolori pelvici e perdite ematiche, per cui il medico prescrive una terapia con progesterone di solito associata a riposo.

progesterone in gravidanza

In sintesi, il progesterone in gravidanza a cosa serve? Il progesterone nella prima fase favorisce l’impianto dell’embrione e nelle successive diminuisce il rischio di aborto spontaneo. Assieme al ferro e all’acido folico è il medicamento più prescritto in assoluto in gravidanza, spesso sotto forma di ovuli vaginali.

Progesterone in gravidanza effetti collaterali, ci sono? Ovviamente si. Essendo un ormone altera l’umore e i ritmi sonno veglia, provocando affaticamento sonnolenza e spossatezza ma talvolta anche insonnia. Rallenta il transito gastrico e intestinale provocando spesso problemi digestivi, nausea, senso di pesantezza e reflusso gastrico. In alcuni soggetti può provocare cefalea, gonfiore, ritenzione idrica e follicolite. È da somministrare con cautela in caso di disturbi renali o epatici e in altre condizioni patologiche come l’epilessia.