foto_pressione

Benefici del massaggio in gravidanza

Superato il primo trimestre di gravidanza, quando la donna ha acquisito maggiore consapevolezza circa i cambiamenti del proprio corpo, è possibile godere dei benefici del massaggio che, comunque, deve essere eseguito da professionisti e con precise accortezze.

Poiché la gestante non riesce a rimanere per molto tempo in posizione supina, il massaggio dovrà essere praticato assecondando le posizioni di maggiore comodità per la donna, come ad esempio quella su un fianco, o prona appoggiando la pancia tra due cuscini. Se nel secondo trimestre le sedute, a cadenza settimanale, dureranno per non più di 30 minuti, dal terzo trimestre, se le condizioni di salute lo consentono, il massaggio potrà durare fino a 50 minuti, magari con un sottofondo musicale per favorire il rilassamento.

Le zone oggetto del massaggio sono le caviglie e le gambe, per stimolare la circolazione sanguigna e ridurre la ritenzione di liquidi, responsabile del gonfiore agli arti. Ai piedi va eseguito con molta attenzione. Alla schiena, al collo, alla muscolatura adiacente la colonna vertebrale, per ridurre le contratture e favorire una corretta postura, messa a dura prova dal peso del pancione. In questa zona la pratica del massaggio può dare beneficio, diminuendo notevolmente eventuali dolori lombari o al nervo sciatico.

Il massaggio alle mani, praticando una sequenza specifica dalle dita al polso e poi, pian piano salendo fino alla spalla. In questo modo si donerà alla gestante un senso di leggerezza.

Il massaggio al collo ed alle spalle aiuta a raggiungere un buon livello di rilassamento, equilibrando il ritmo sonno-veglia ed aiutando la donna a sgombrare la mente dalle preoccupazioni relative la salute del bambino e riducendo l’ansia per l’imminente parto. Usando un olio naturale e ipoallergenico il beneficio coinvolgerà anche la pelle, preservandola dalle antiestetiche smagliature, dalla secchezza e dal prurito, tipici disagi della gravidanza.

Ci sono parti del corpo in cui il massaggio in gravidanza è sconsigliato. Nella zona addominale, in cui è preferibile non esercitare pressioni. Anche la zona specifica dell’anca, così come quella del tallone vengono escluse da questa pratica, perché se stimolate potrebbero causare contrazioni in tempi prematuri.