foto_papà_in_sala_parto

Arresto del travaglio: come prevenirlo

Una delle cause più frequenti di medicalizzazione del parto e talvolta di taglio cesareo non programmato è il così detto arresto del travaglio. Con questo termine generico si intende un rallentamento prolungato della dilatazione e della discesa della testa fetale. Oltre un certo limite di tempo d’attesa si parla di arresto del travaglio. La valutazione viene fatta dall’ostetrica in base all’analisi del partogramma.

Quando si verifica un arresto del travaglio le ostetriche di sala parto sono tenute ad allertare i medici, i quali a loro volta per evitare di esporre madre e bambino ai rischi legati ad un travaglio troppo prolungato, devono mettere in atto una serie di procedure per accelerare i tempi del travaglio. Quindi dall’infusione di ossitocina, all’estrazione con ventosa fino al taglio cesareo, cominciano una serie di manovre che medicalizzano il parto, togliendogli la sua naturalità. Spesso ad una se ne sussegue per forza di cose un altra.

Tuttavia non è possibile fare altrimenti. Una volta che il travaglio si è arrestato, cioè tecnicamente non si verificano modificazioni del collo dell’utero nè progressione fetale per due ore, diventa necessario intervenire. Prima di arrivare all’arresto però il travaglio di solito rallenta.

Quindi compilando e analizzando scrupolosamente il partogramma, l’arresto del travaglio è piuttosto prevedibile. Se si verifica un rallentamento del travaglio, cioè dopo i 4 cm di dilatazione il collo non si dilata di almeno 1 cm all’ora, sarebbe opportuno analizzare le cause e correre ai ripari.

Le cause di un rallentamento possono essere tante:

  • Assenza di contrazioni valide

  • Le contrazioni devono avere la giusta intensità ed il giusto ritmo perchè siano efficaci. Se non sono presenti può essere utile travagliare in piedi, passeggiare, massaggiare il fondo dell’utero o stimolare i capezzoli per indurre un maggiore rilascio di ossitocina.

  • Malposizionamenti fetali

  • Normalmente dovrebbero essere diagnosticati con la visita vaginale in travaglio. Talvolta sono causati da una postura scorretta assunta in travaglio. Il movimento libero ed in particolare alcuni movimenti sulla fit ball, guidati dall’ostetrica possono prevenire un malposizionamento della testa fetale durante la sua discesa.

  • Sproporzione feto-pelvica

  • Se il feto è troppo grande rispetto all’ampiezza del bacino il travaglio si arresta inesorabilmente. Questa condizione però dovrebbe essere diagnosticata prima o quanto meno sospettata, facendo una stima delle misure fetali con l’ecografia e una stima delle misure del bacino con la pelvimentria.

  • Eccessivo dolore e conseguente risposta tensiva da parte della donna

  • Il dolore eccessivo genera tensioni e di conseguenza blocca la dilatazione. Per prevenire questo bisognerebbe fin da subito adottare delle tecniche di rilassamento profondo e trainig autogeno per gestire il dolore e la sua risposta fisica ed emotiva. Creare un ambiente intimo e silenzioso dove la donna si senta protetta e a su agio per potersi “aprire alla vita”. può essere utile mangiare una barretta di cioccolato nero, fare un bagno caldo, muoversi liberamente all’interno della sala, avere accanto una persona amica. Molto utile è la gestione del dolore con l’agopuntura.