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10 frasi da non dire ad una donna che ha avuto un aborto spontaneo

La perdita di un bambino durante la gravidanza è un’esperienza terribile per la donna, per la coppia e per i familiari che, indipendentemente dall’epoca gestazionale in cui si è verificata, erano entrati in relazione con il piccolino, avevano costruito uno spazio mentale e fisico proprio per quel bimbo. Inizialmente desiderato e sognato, poi accolto ed accompagnato con scambi ormonali, carezze ed amore nel percorso della sua evoluzione. L’aborto spontaneo è un lutto che ha la stessa valenza di quello per la perdita di una persona cara adulta e, come tale, necessita di tempo e strumenti adeguati per essere affrontato ed integrato nel proprio vissuto individuale.

Nel nostro Paese, e non solo, l’aborto spontaneo è un fenomeno ancora culturalmente inesistente e questo non facilita la donna e la coppia ad affrontare le varie fasi del lutto, con il tempo che questo processo richiede. Anzi, di solito, i genitori vengono spronati da persone vicine, animate dalle migliori intenzioni, ad “archiviare” velocemente questo evento, quasi a negare l’esistenza del bambino, magari perché la perdita si è verificato in una fase iniziale della gravidanza.

A conferma di ciò riportiamo 10 frasi che suscitano nella donna che ha avuto un aborto spontaneo un profondo senso di incomprensione verso il suo dolore e, di conseguenza, una profonda solitudine.

1) L”hai perso così presto, che non era neanche un bambino!
Nella mia esperienza non ho mai sentito una donna dire “aspetto il prodotto del concepimento” o “aspetto un embrione”. Dal momento che la donna vede sul test quelle due linee rosse, l’esclamazione è “aspetto un bambino!”, immaginando un bebè che vive e cresce nella sua pancia.

2) Adesso non ci pensare più e fai una bella vacanza!
Come se partendo si riuscisse a dimenticare velocemente ciò che, forse, ancora non è stato del tutto compreso.

3) Se fosse stato handicappato sarebbe stato peggio
4) C’è chi sta peggio di te!
Non sempre aiuta vedere ciò che, per il giudizio degli altri, è più doloroso di quello che stiamo vivendo. Ogni situazione ha una valenza di dolore soggettiva.
5) Comprati un cucciolo
6) Non piangere più, ormai è andata così
7) La prossima volta andrà sicuramente bene, vedrai!
8) Torna subito a lavoro, così non ci pensi più
9) Non aspettare troppo riprovaci subito
10) Meglio così, i figli sono pensieri!


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Proprio il senso d’incomprensione che vive la donna che ha subito un aborto spontaneo di fronte a queste frasi, la porta ad un isolamento che, in molti casi, rende il lutto un evento ancora più difficile da affrontare eventuali successive gravidanze.

Da una decina di anni l’associazione Ciao Lapo Onlus, fondata da Claudia Ravaldi, medico e psicoterapeuta, sostiene a livello nazionale i genitori in lutto, promuovendo corsi di formazione e congressi circa la psicologia della gravidanza e della gestione del lutto perinatale.

È importante stare vicino alla donna ed alla coppia che ha subito un aborto, con rispetto, senza negare, consolare, svalutare l’evento ed il dolore presente in questo momento. Ascoltando in modo empatico, accettando le varie fasi del lutto, in un’alternanza di progressi e passi indietro, per facilitare l’elaborazione di questo delicato periodo.