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Come curare le punture di meduse nei bambini

Le meduse sono animali marini che possono trasformare una tranquilla vacanza in un incubo. Si trovano spesso nei mari che circondano la penisola, si muovono in senso verticale e seguono le correnti. Non attaccano gli esseri umani, ma nuotando o giocando in acqua, involontariamente, le si può incontrare per sbaglio. Quando i loro tentacoli entrano in contatto con le persone rilasciano un veleno urticante sulla pelle, anche quella dei più piccoli. In tal caso ci sono alcune indicazioni da seguire su come curare le punture di meduse nei bambini.

Il bruciore e il dolore sono i primi segnali di allarme che il bimbo avverte non appena viene toccato da uno di questi animali e la prima cosa da fare in questi casi è di non farsi prendere dal panico e rassicurare il piccolo portandolo fuori dall’acqua sulla riva per metterlo in sicurezza.

A questo punto bisogna bagnare la zona interessata con acqua di mare e non con acqua dolce o calda, perchè potrebbe favorire l’espansione del veleno. Il rimedio più efficace per alleviare la sensazione dolorosa è quello di applicare un gel astringente al cloruro d’alluminio.

Tra i rimedi naturali efficaci per le punture di meduse ci sono l’aceto bianco diluito in acqua tiepida o una soluzione di aloe vera e calendula, ideale soprattutto per l’arrossamento. Sono da evitare, come primo intervento, le creme al cortisone perchè non hanno un effetto immediato, mentre sono sconsigliati tutti i rimedi della nonna. La credenza che l’urina possa alleviare il fastidio è errata, così come l’utilizzo di ammoniaca o di pietre calde o di sabbia che può nascondere altri pericoli.

Se il dolore non passa dopo un’ora e il bambino mostra difficoltà respiratorie, sudorazione intensa o appaiono ulteriori sfoghi cutanei, potrebbe trattarsi di una reazione allergica ed è necessario portarlo al pronto soccorso dove possono intervenire con tutti gli strumenti adatti a evitare uno shock anafilattico. Inoltre, è bene non esporre la parte colpita al sole nei giorni successivi, coprendola fino a quando l’infiammazione non scompare, cosa che dovrebbe accadere in due settimane.

Ilaria Aurino