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Sangue dall’ombelico dopo caduta cordone, cosa fare

Il taglio del cordone ombelicale alla nascita segna definitivamente il distacco fisico tra madre e figlio, ma un po’ di quel collegamento, che ha portato cibo ed emozioni per nove mesi al piccolo, resta visibile anche dopo la recisione. Infatti, non più tardi dei primi quindici giorni del neonato, cade spontaneamente e durante questo periodo è bene occuparsi della sua igiene, medicandolo con cura. Quando finalmente va via resta una ferita un po’ umida che ha bisogno di qualche giorno per cicatrizzarsi ed è molto probabile vedere del sangue dall’ombelico dopo la caduta del cordone.

Anche in questo caso può scattare il classico panico da genitore, quindi, come al solito, basterà mantenere la calma e analizzare la situazione. La presenza di piccole tracce di sangue è del tutto normale, per risolvere il problema è necessario tenere la zona asciutta e pulita con garze sterili o puoi mettere qualche goccia di mercurio cromo, di acqua ossigenata o della polvere specifica, a seconda delle indicazioni del dottore.

Se la situazione persiste o peggiora, si può venire a creare un granuloma ombelicale, in questo caso la zona intorno al luogo dove si trovava il moncone si gonfia, diventa rossa e a volte presenta anche del pus. Questa infezione, che nasce quando il tessuto cicatrizzante nel tentativo di chiudere la ferita si accumula, non è rischiosa, ma può richiedere l’intervento del pediatra che provvederà ad effettuare delle toccature con una matita di nitrato d’argento che curano il problema e non creano dolore la bambino.

Alcuni medici propongono anche l’applicazione di sale da cucina o di alcol, ma non sempre sono pratiche consigliate. In casi estremi e in condizioni critiche si può presentare l’onfalite, ovvero un’infiammazione dell’ombelico molto rara, che si forma a causa della presenza di batteri che crescono all’interno della ferita aperta dalla caduta del moncone ombelicale, soprattutto se non viene effettuata una corretta pulizia. In questo caso la questione va curata con una terapia antibiotica.