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Contrazione o colica intestinale? Come distinguerle

Molte di voi ad ogni dolore addominale si domandano se si tratti di una contrazione oppure no. Specie se il ginecologo vi ha allertate di restare a riposo ogni piccolo segnale proveniente dall’addome diventa motivo di grande panico. La domande più frequenti sono “sarà una contrazione? Mi sarò mossa troppo? Il mio bambino starà bene? Sarà l’intestino?”. Cercheremo di rispondere nella speranza di fare chiarezza.

Troppe volte si viene liquidate da medici e ostetriche che ci dicono di stare tranquille e riposare, perchè non si tratta di contrazioni. Allora di cosa si tratta? E’ la domanda che si pongono tutte le gravide, specie se hanno una attività contrattile frequente o precedenti episodi di minaccia di parto pretermine.

Soprattutto se si sta a riposo potrebbe francamente trattarsi dell’intestino. Stando a letto e prendendo farmaci che rilassano la muscolatura, si rilassa anche la peristalsi intenstinale e questo provoca accumulo di feci e gas che stimolano l’intestino a dei movimenti spastici disordinati, un po’ dolorosi e non risolutivi.

Per capire se si tratta dell’intestino bisogna innanzitutto chiedersi come va il transito. Se andate regolarmente di corpo almeno una volta al giorno forse non si tratta di quello. Se invece siete irregolari, assumete progesterone e state a riposo, potreste essere le candidate perfette per una colica intestinale.

La colica intestinale è una contrazione piuttosto dolorosa o comunque fastidiosa. Si distingue da quella addominale perchè la sua collocazione è piuttosto laterale, all’altezza del colon ascendente o discendente e quando è forte può irradiarsi alla zona lombare.

La colica intestinale non ha un picco come la contrazione uterina ma può restare anche parecchi minuti come dolore in sottofondo. La contrazione invece ha un picco ben distinguibile: la pancia si indurisce a partire dal fondo dell’utero e talvolta è visibile anche ad occhio nudo. Può essere accompagnata da dolori simil mestruali alla schiena, alle ovaie o anche alle cosce, così come può essere totalmente indolore nei secondi parti o se si tratta di contrazioni di Braxton Hicks.

La durata di una contrazione in ogni caso non è superiore ai 60 secondi. Una contrazione vera indurisce l’utero a tal punto che è impossibile affondarci il dito dentro. Se questo tipo di contrazione arriva in un epoca pretermine e supera le 5 in un ora è necessario andare in pronto soccorso.

Se i vostri dolori invece sono laterali, non intermittenti, durano parecchi minuti, verosimilmente si tratterà dell’intestino e non dell’utero. In questa ipotesi la soluzione sta nello stimolare il transito intestinale. La supposta di glicerina è sconsigliata in caso di minacce di parto pretermine, meglio optare per la melassa a stomaco vuoto in un bicchiere di acqua calda e una doccia. In ogni caso è bene recarsi in pronto soccorso se i dolori dovessero peggiorare.