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Post parto: i 5 disturbi della neo mamma che non devono allarmare

Con la nascita del bambino, il corpo femminile subisce, nuovamente, profondi cambiamenti fisici, ormonali e psicologici per ritornare alle condizioni pregravidiche. La mamma manifesta dei dolori e dei disturbi che sono fisiologici per il periodo che sta vivendo ma non per questo, motivo di trascuratezza. Ecco quelli più comuni:

1) Dopo il parto l’utero si contrae nella sede e nelle dimensioni pregravidiche. Durate questo processo la neo mamma può accusare dolori crampiformi, localizzati nella zona pelvica, soprattutto durante l’allattamento al seno, dovuti proprio alle contrazioni che facilitano l’involuzione uterina. Non è necessario assumere farmaci, il dolore ed i crampi spariranno una volta che l’utero ha raggiunto le dimensioni originarie.

2) Anche le lochiazioni sono il risultato di una normale e corretta involuzione uterina. Per i primi 4-5 giorni dalla nascita del figlio, vi sono delle fisiologiche perdite ematiche che poi evolvono in perdite siero ematiche entro il quindicesimo giorno ed, infine, diventano cremose per un’altra settimana. Questo flusso non va confuso con la ripresa dell’attività ovarica che, in assenza di allattamento al seno avverrà dopo circa 40 giorni, mentre per le mamme che allattano dopo circa 5-6 mesi.

3) Per chi ha subito un parto cesareo i tempi di ripresa sono un po’ più lenti. Spossatezza, stanchezza, dolori alla schiena sono sintomi frequenti. Alcune neo mamme manifestano insensibilità nella zona della cicatrice del cesareo, altre avranno un fastidioso prurito che potranno lenire con una specifica pomata prescritta dal medico. In ogni caso la cicatrizzazione della ferita, che va costantemente pulita e disinfettata, richiede tempo.

4) Anche il seno, in questo periodo, può essere causa di malessere. Gonfio per la montata lattea può essere dolente. Così come i capezzoli, non abituati alla suzione frequente del bambino, possono arrossarsi e diventare molto sensibili. Per aiutare il bebè ad attaccarsi bene al seno, evitando la formazione di ragadi ed ingorghi mammari, il sostegno di un’ostetrica, competente e assertiva può essere un valido aiuto.

5) Infine, lo squilibrio ormonale, caratteristico del puerperio, può acuire la sensibilità psico-emotiva della neo mamma rendendola triste, nervosa, insicura nell’accudimento del figlio e dalla lacrima facile. Anche in questo caso il sostegno del compagno, l’aiuto delle persone care nella gestione della casa e delle varie responsabilità quotidiane aiuteranno la donna a superare questi disagi.