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A che età un bambino comincia a ricordare?

Come funziona la memoria dei bambini? A che età un bambino comincia a ricordare e immagazinare informazioni? I neonati ricordano qualcosa? Dobbiamo innanzitutto distinguere la memoria implicita dalla memoria esplicita. La memoria esplicita, che immagazina informazioni e ricordi coscienti e capaci di essere raccontati, è completa solo a tre anni e va di pari passo con lo sviluppo del linguaggio. La memoria implicita invece appartiene al sistema limbico ed è quella che immagazina esperienze ad alto contenuto emotivo sia positivo che negativo. Questa memoria immagazina emozioni legate a determinati stimoli ed è presente già nel feto.

La memoria del feto passa attraverso i sensi, non attraverso il cervello. Nessuno di noi può raccontare di ricordare la sensazione che si provava in utero e i rumori che si sentivano, perchè all’epoca non avevamo connesioni cerebrali per elaborare e conservare queste informazione a lungo termine. Tuttavia tutte noi abbiamo fatto esperienza con i nostri figli della loro capacità di “ricordare” alla nascita una particolare musica che si ascoltava in gravidanza, ad esempio.

I rumori bianchi sono la prova di come uno stimolo sensoriale uditivo possa rievocare nel neonato lo stato di benessere vissuto in utero. Così come alla nascita il feto “riconsce” la sua mamma perchè ne ricorda la voce, l’odore e il battito del suo cuore. Tutto questo appartiene alla memoria implicita, cioè a quella memoria che non verrà mai elaborata a livello conscio dal cervello, ma che influenzerà a livello subconscio le nostre emozioni per tutta la vita. Questa memoria perdura anche nei primi due anni- tre anni di vita, ossia quando il bambino nonè ancora capace di parlare. Se ad esempio in questa fase il bambino prende un grande spavento con un cane è molto probabile che anche da adulto conserverà il terrore dei cani senza ricordarsi dell’accaduto, quindi senza spiegarsi razionalmente il perchè.

Se lo stesso episodio invece avviene dopo i tre anni quando di solito il bambino già riesce ad esprimersi con le parole, è possibile che non solo abbia immagazinato la paura, ma che il fatto stesso sia stato elaborato dal cervello, raccontato verbalmente e fissato nella memoria esplicita a lungo termine. Questo accade perchè a tre anni si completa lo sviluppo della corteccia prefrontale, sviluppo che comincia a 6 mesi e va di pari passo con lo sviluppo del linguaggio, permettendo alla memoria conscia di immagazinare informazioni e dati anche a prescindere dalle emozioni. E’ grazie a questa memoria che il bambino comincia il suo apprendimento e comincia a ricordare ad esempio piccole paroline che gli vengono ripetute ogni giorno e a divenire pian piano sempre più capace di ripeterle.

All’inizio però questa memoria esplicita è solo a breve termine, pertanto se la stessa parolina non viene ripetuta per una settimana intera, il bambino potrebbe scordarla. Il termine per dimenticare è più o meno breve a seconda del bambino, e del vissuto emotivo associato a quella parola. Ad esempio un bambino di 10 mesi potrebbe dimenticarsi di uno zio se non lo vede e non lo sente da una settimana e se a lui non è associata nessuna emozione forte (negativa o positiva che sia). Viceversa più difficilmente si dimenticherà del padre o della madre pur non vedendoli, perchè a questi è sempre associata un’emozione forte.

Recenti studi dimostrano che per migliorare la memoria del bambino e quindi il suo primo apprendimento oltre alla stimolazione sensoriale è necessario un buon riposo e un sufficiente apporto di carboidrati, quindi far dormire il bambino le giuste ore di sonno e cominciare sempre la mattina con una buona colazione.