Vaccini in gravidanza: fanno bene alla mamma e al bambino

I vaccini sono tra le scoperte più importanti della medicina contemporanea, capaci di debellare malattie gravissime che, nei secoli passati, hanno causato milioni di vittime. Ma non esistono solo quelli prescritti entro i tre mesi di vita del nascituro, anche la futura mamma, durante la gravidanza può vaccinarsi, in assoluta sicurezza, per proteggere se stessa e soprattutto il proprio piccolo.

Ad affermarlo è Susanna Esposito, presidentessa del WAIDID (associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici) che, di ritorno dal 26esimo Congresso di microbiologia di Amsterdam, illustra gli ultimi studi in merito e i futuri sviluppi del settore. Vengono consigliati alle donne in gravidanza l’uso di vaccini contro la difterite, la pertosse, il tetano e l’influenza. I primi tre tra le 27esima e la 36esima settimana, mentre il quarto in qualsiasi trimeste della gestazione.

Tutto nella massima sicurezza, sia per il bambino che per la futura mamma. Infatti, quelli che vengono iniettati in questo caso sono vaccini inattivi a base di proteine, mentre devono essere evitati sempre, in questa fase delicata per la donna e il nascituro, i vivi, come per esempio quelli di morbillo e rosolia per intenderci. La pratica protegge la gestante, ma anche il bambino da molte infezioni, diffusi tra i neonati nei primi sei mesi di vita. Oltre al primo vaccino, quindi, è importante anche quello fatto durante la gravidanza.

Tra i vaccini in preparazione, presto disponibili per le neomamme, anche l’RSV contro il virus sinciziale respiratorio, responsabile di affezioni alle vie aeree, come la bronchiolite, che può colpire nei primi sei mesi di vita, e quello contro le infezioni da streptococco di gruppo B, causa di meningiti e sepsi neonatali. “La sicurezza dei vaccini – rassicura la dottoressa Esposito – è elevata e documentata dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi edagli studi di sicurezza che vengono effettuati sia prima dell’autorizzazione che dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino”.