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Rischio aborto, quando serve il cerchiaggio?

Cos’è il cerchiaggio? Si tratta di un piccolo intervento che viene effettuato nel momento in cui il collo dell’utero inizia a dilatarsi e a raccorciarsi prima del termine della gravidanza e, quindi, prima che il bambino abbia maturato proprie capacità e potenzialità di vita autonoma.

Sappiamo benissimo che la dilatazione della cervice uterina debba avvenire esclusivamente nel periodo che anticipa il parto, con i prodromi ed il travaglio, per poter consentire la formazione della cosiddetta bocca uterina o canale del parto. Un’anticipazione di questi tempi è assolutamente anomala e deve essere tenuta sotto controllo onde evitare l’ insorgenza di un parto prematuro. Il cerchiaggio è un intervento necessario per ovviare a tali problematiche.

Ma in quali casi è necessario il cerchiaggio?

Il cerchiaggio può rendersi fondamentale in tre diversi casi per essere definito in diverse maniere, nonostante si tratti sempre della stessa procedura (in parole povere, la “chiusura” del collo dell’utero attraverso un nastro di marsilene).

  • Cerchiaggio programmato, nel momento in cui la donna ha anamnesi positiva per precedenti patologieo interventi a carico del collo uterino, oppure per pregresso aborto tardivo o incontinenza cervicale. Il cerchiaggio in questo caso può essere effettuato tra le 12 e le 14 settimane di gestazione;
  • Cerchiaggio urgente quando casualmente viene effettuata la cervicometria con esito positivo (inferiore ai 25 mm) e si ritiene opportuno tale trattamento;
  • Cerchiaggio d’emergenza viene effettuato quando la donna avverte un forte senso di premito, che può essere provocato o dalla parte presentata fetale che “spingesul collo dell’utero nel corso della sua “maturazione precoce” o dalla protrusione a livello vaginale del sacco amniotico.