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Fertilità maschile: attenzione alle creme solari

Una notizia preoccupante emerge da uno studio condotto dall’Università di Copenhagen e dal Copenhagen University Hospital: molti filtri contro i raggi Uv presenti nelle creme solari possono mettere a rischio la fertilità maschile. Dopo il cellulare in tasca, un nuovo pericolo sembra profilarsi per chi desidera avere figli.

Con l’arrivo della bella stagione, stendersi e godersi il sole sembra un gesto naturale, atteso per tutto l’inverno. Nelle ore più calde, il rituale della tintarella può avere inizio con le dovute precauzioni. Per anni, infatti, ci hanno giustamente consigliato di usare delle protezioni durante l’esposizione al sole nelle ore più calde, per proteggerci non solo dalle scottature, ma soprattutta dai tumori della pelle. Ma, attenzione, adesso scatta l’allarme e un’abitudine che ormai da anni pratichiamo per non mettere a repentaglio la nostra salute, sembra avere degli effetti collaterali non trascurabili per i nostri compagni di vita.

Secondo la ricerca danese, alcuni prodotti interferiscono direttamente sulla mobilità degli spermatozoi, mentre altri simulano l’effetto del progesterone (l’ormone femminile) provocando dei cambiamenti deleteri. Gli studiosi hanno testato, dal vivo su cellule spermatiche sane, 29 dei 31 filtri Uv commercializzati negli Stati Uniti e in Europa. Il 49%, ovvero 13 dei 29 filtri presi in esame, hanno, infatti, provocato un afflusso di ioni calcio nello sperma, interferendo così con la normale e sana funzionalità degli spermatozoi.

Questi risultati preoccupano e potrebbero spiegare, in parte, il motivo per cui l’infertilità inspiegata è così prevalente“, ha affermato Niels Skakkebaek, autore principale dello studio danese. “Il nostro lavoro suggerisce che le agenzie di regolamentazione, prima dell’approvazione dei filtri Uv nelle creme abbronzanti dovrebbero approfondire gli effetti di questi scudi solari sulla fertilità“, conclude Skakkebaek.