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Come affrontare l’ansia da separazione nei bambini

L’ansia da separazione nei bambini è un disturbo che si verifica per la prima volta tra i sei e i nove mesi di vita. È questo il periodo in cui il piccolo cucciolo d’uomo si rende conto di essere un’entità separata, soprattutto dalla madre, che intorno a sé ci sono altre persone con cui interagire, giocare o da evitare. Diventa sempre più autonomo, inizia lo svezzamento e questo comporta un distacco graduale dal seno che l’ha nutrito fino a quel momento.

La nuova indipendenza provoca nel piccolo sentimenti contrastanti, soprattutto una forte ansia, un’angoscia mai provata prima, una paura generata da un senso di perdita e di abbandono. La mamma, l’oggetto d’amore per eccellenza, diventa insostituibile e ogni persona estranea un mostro da cui scappare con pianti e urla. Questa fase è necessaria affinché il bambino acquisti autonomia e formi la sua personalità, è una tappa della crescita e una situazione simile si verifica anche in età scolare, quando inizia ad andare all’asilo e il distacco diventa concreto.

Il piccolo può avere delle reazioni fisiche dovute a questo tipo di ansia con mal di pancia e di testa, battito cardiaco accelerato, sudorazione oppure può assumere comportamenti strani, che gli provocano problemi del sonno, rabbia e pianto. Le cause di questo disturbo possono anche scaturire da situazioni specifiche come la separazione dei genitori, il cambio scuola o di casa, un lutto, una malattia di un parente caro o l’iperprotezione da parte di mamma o di papà.

Per affrontare al meglio questo problema ci sono alcuni rimedi, innanzitutto è importante rassicurare il piccolo con le parole. Prima di ogni separazione, la madre può spiegare la situazione, il perché dell’allontanamento momentaneo, può aiutarlo a dare un nome alle emozioni che prova, così da esprimerle e fare in modo che sia consapevole delle sue sensazioni e paure per affrontarle. Inoltre è bene dare fiducia al bambino e proporgli un oggetto transizionale, che faccia da copertina di Linus. È questo elemento, che può essere un orsacchiotto, un giocattolo, una coperta, il ciuccio o il pollice, che gli darà una nuova sicurezza, sarà la sua ancora di salvezza per calmare l’ansia.

Per superare questa fase, inoltre, i genitori devono cercare di pianificare le giornate del bambino, con rituali rassicuranti, offrirgli un’alimentazione sana e svolgere insieme delle attività. Questo per far sentire la propria presenza e per dargli certezze che lo aiutano ad affrontare l’agitazione. In generale è fondamentale mantenere la calma, evitare i sensi di colpa e attendere che questa fase venga superata al più presto. Nel caso in cui il disturbo diventi sempre più ingestibile, quasi patologico, è bene consultare uno specialista.