Stitichezza in gravidanza: è pericolosa?

Uno dei disturbi più frequenti che caratterizzano la dolce attesa è senza dubbio la stitichezza: un po’ per gli ormoni, un po’ per il bimbo che cresce ogni giorno di più, l’intestino della futura mamma diventa sempre più pigro con tutti i fastidi e disagi che ne conseguono.

Più che definirla un vero e proprio pericolo, la stipsi in gravidanza è certamente causa di un generale senso di malessere che accompagna gran parte dei 9 mesi. Anche perché ne conseguono una serie di altri disturbi che appesantiscono ulteriormente la situazione. Come, per esempio, la comparsa delle emorroidi (riguarda il 30% delle donne incinte) che possono infiammarsi e diventare molto dolorose. La stitichezza peggiora le cose perché il passaggio delle feci dure irrita la mucosa dell’ano. Viceversa, quando le emorroidi si infiammano, l’intestino ha maggiori difficoltà a liberarsi.

Altre conseguenze della stipsi in gravidanza sono cistiti e vaginiti dovute al fatto che, alterandosi la flora batterica intestinale, possono diffondersi batteri che raggiungono le vie urinarie e genitali provocando queste infezioni fastidiose che in alcuni casi possono diventare perfino pericolose causando un’infezione intrauterina e l’aborto.

Ancora altre conseguenze poco piacevoli di soffrire di stitichezza in gravidanza sono la comparsa di dolori addominali, che possono essere confusi con contrazioni uterine, e contrazioni vere e proprie.

La stipsi può diventare pericolosa soprattutto all’inizio della gravidanza, poiché gli sforzi eccessivi e l’esigenza di spingere più del normale per defecare possono anche provocare un aborto.

Il consiglio è di rivolgersi subito al proprio medico non appena notiamo i primi sintomi della stitichezza.