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Parto accelerato e parto indotto: le differenze

Spesso su questi termini si fa tantissima confusione: accelerazione ed induzione nel travaglio rappresentano due modalità di approccio allo stesso assolutamente diverse tra di loro. Infatti, si parla di accelerazione del travaglio di parto nel momento in cui, attraverso infusione di ossitocina ed amnioressi (o rottura volontaria delle membrane) si fa in modo che ci sia una contrattilità uterina efficace, aggiunta a quella già iniziata spontaneamente. In poche parole, la donna ha già iniziato il suo travaglio ma viene “aiutata” in questo modo.

L’induzione rappresenta invece quell’aiuto esterno in cui si vuole esattamente far iniziare il travaglio, aldilà del precedente “innesco” del medesimo. Cosa significa? Si utilizzano vari mezzi (primi fra tutti le prostaglandine, le sostanze inserite localmente attraverso garze, candelette o gel) per scatenare dal nulla il travaglio di parto. Un fulmine a ciel sereno in poche parole.

Quali sono le differenze sostanziali? Innanzitutto l’induzione incrementa il periodo di stress a cui la donna è sottoposta, perché lo stesso parte esattamente in cui ha inizio l’induzione. Quest’ultima viene garantita alle pazienti in cui non vi è attività contrattile uterina o pochissimi segnali di maturazione del collo dell’utero.

Diversamente, nel momento in cui c’è una corretta indicazione per l’accelerazione, avviene un accorciamento del periodo di stress e allo stesso tempo si riduce la richiesta di anestesia epidurale o parto analgesia.

Quale delle due metodiche è più doloroso? Sicuramente il travaglio in generale “offre” delle sensazioni dolorose non indifferenti e fondamentalmente non vi è differenza tra l’induzione o l’accelerazione, se non fosse che l’induzione viene offerta quando tutto tace. Ciò significa che da una totale assenza di contrazioni si potrebbe arrivare al travaglio attivo nel giro di qualche ora.

Inoltre, è un dato importante quello relativo all’incidenza di parti operativi che risulta essere maggiore nei travagli indotti, rispetto quelli accelerati.Naturalmente, la scelta di una metodica o dell’altra (e l’accantonamento della fisiologia e spontaneità del parto, per motivazioni di tipo medico) dipenderanno da scelte valutate e ben ponderate da medici e professionisti sanitari.