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Capezzoli retratti: metodi per riuscire ad allattare

Se il capezzolo non sporge dal seno neanche quando si tende a premerlo fra le dita viene definito piatto, se invece si ritrae o appare concavo è introflesso. La preoccupazione più grande a tal riguardo è quindi la difficoltà nel nutrire il proprio bebè a causa della conformità che si ha. In realtà, esistono però dei metodi per stimolare i capezzoli retratti per poter così allattare.

  1. Esercizi di Hoffman: consistono nello stiramento manuale del capezzolo stesso, cioè si contrappongono i pollici ai limiti dell’areola e si stirano. Poi si afferra sempre fra pollice e indice il capezzolo, e lo si fa ruotare sia in senso orario che in quello antiorario, così facendo si permette quindi la sporgenza desiderata.
  2. Metodo della siringa: bisogna prendere una siringa da 10 ml alla quale si deve togliere lo stantuffo, poi viene tagliato il collo (estremità A), e alla fine si inserisce lo stantuffo nell’-estremità A- della siringa. Intanto l’-estremità B- va poggiata sull’areola mettendo il capezzolo interno al lume, poi si applica quindi il vuoto delicatamente, riuscendo così nell’intento di farlo estroflettere.
  3. Uso dei modellatori: si mettono sotto al reggiseno e sono di plastica e servono proprio a far fuoriuscire i capezzoli, stimolando e sfruttando l’elasticità della pelle attraverso una costante pressione di essa. Si possono indossare dalla gravidanza e dopo il parto invece, possono esser messi una mezz’ora prima di ogni poppata, mentre è meglio evitare di metterli di notte e non far bere il latte che si conserva al loro interno.
  4. Il tiralatte: esso può esser adoperato anche solo per la stimolazione dei capezzoli, fungendo quasi come una ventosa capace di farli fuoriuscire.

Questi sono metodi leggermente più invasivi dei soliti massaggi o semplici tiraggi manuali dei capezzoli, e che comunque prima di esser svolti necessitano di consigli ginecologici o ostetrici. Ovviamente, la puerpera va aiutata da chi di competenza durante l’allattamento perciò è meglio affidarsi a chi di dovere che, dopo una visita accurata ai capezzoli, saprà dare il giusto consiglio.