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Parto naturale, che tipo di dolore si prova?

Che si rompa il sacco o che le contrazioni partano con calma, tutte le mamme temono il dolore del travaglio e del parto naturale. Ma di che tipo di dolore si tratta? Vi racconto la mia esperienza. Il travaglio può cominciare con la semplice sensazione di una pesantezza alla pancia, già enorme e contratta a fine gravidanza. Inizialmente potrebbe essere un fastidio simile ad un mal di stomaco. Molte donne, per alleviare questo dolore iniziale, fanno un bagno in vasca o una doccia calda.

Capirete che il travaglio sta iniziando perché il dolore delle contrazioni si farà più chiaro, con il passare delle ore e dei minuti. Alcune lo descrivono come un “forte dolore mestruale”, ma questa dicitura non si addice ai due parti che ho vissuto.

Premesso che il ruolo delle contrazioni è farvi arrivare a partorire e a tenere in braccia il vostro bambino, direi che il dolore che provocano è più simile ad una “stretta” intermittente della parte centrale del vostro corpo. È come se la natura volesse “stringere” la vostra figura, il vostro corpo, il vostro respiro.

Inizialmente le contrazioni vi prenderanno la parte anteriore del corpo: la pancia propriamente detta. Mano a mano che il bambino scende nel canale del parto sentirete un dolore crescente all’altezza della lombare: un forte mal di schiena, spesso alleviato dalle ostetriche con un massaggio specifico. Naturalmente ogni donna percepisce in modo diverso il dolore alla pancia o alla schiena, in base alla propria forma fisica e resistenza.

Il dolore del parto naturale, almeno per come l’ho vissuto io, si concentra soprattutto nell’ultima ora di travaglio: quella che precede l’espulsione del bambino. Al dolore delle contrazioni – immaginate il vostro corpo che vibra come se fosse il muscolo del cuore – si somma la fatica dell’attesa e la sensazione di non saper più padroneggiare la respirazione.

C’è uno strano tipo di dolore, poco prima di partorire: è quello dei momenti in cui la mamma sente di voler cominciare a spingere. La testa del bambino preme in basso e la parte centrale del vostro corpo vi sembrerà dura, pesante, per alcune insostenibile. Eppure la gioia è a pochi minuti da questi istanti!

Si entra in sala parto e lì, sempre secondo il ritmo delle contrazioni, si comincia a spingere forte per far nascere il bambino. Può darsi che a questo punto del parto abbiate voglia o necessità di gridare per il dolore: in questa fase, è indubbio, il dolore c’è e sembra insostenibile. Si ha voglia di piangere perché non si ha più energia, eppure il corpo ci chiede di sopportare ancora una, due, tre, quattro… contrazioni e di collaborare consapevolmente.

Descrivere il dolore del parto naturale non è facile, anche per una donna che lo ha vissuto più volte, perché quando si tiene il bambino tra le braccia, mentre in sala parto si dichiara l’ora della nascita, prima ci si chide: “Ma come ci è passato?” e istantaneamente ci si dimentica tutto quello che si è passato nelle ore precedenti…

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