foto_cibo_spazzatura

Voglia di cibo spazzatura in gravidanza: è pericoloso?

Durante la gravidanza si verificano tantissimi cambiamenti, che riguardano tanto l’aspetto ormonale quanto quello fisico ed esteriore. Infatti, uno degli elementi più evidenti della gestazione riguarda esattamente l’incremento ponderale e, quindi, l’aumento di peso che costituisce un fattore fisiologico, se nei limiti.

In realtà, nelle prime visite di qualsiasi gravidanza la donna verrà edotta sulle corrette norme igienico-alimentari e, quindi, sul modo in cui affrontare la propria alimentazione, sempre puntando al benessere fisico.

Spesso, però, resistere alle cosiddette voglie in gravidanza (fenomeno definito picaicismo) sembra quasi impossibile. Non è raro che la donna abbia voglia di cibo spazzatura: patatine fritte, tanti dolci preconfezionati, cibo dei più comuni fast and food. Inutile dire che queste situazioni possono creare non pochi problemi alla donna.

Innanzitutto, uno degli apparati che cambia più velocemente in gravidanza e risente della stessa è quello digerente.

Gastralgie (dolori gastrici) e pirosi (bruciore) influenzano tantissimo la donna, specialmente nelle prime settimane di gravidanza, oltre che esiste una probabilità non indifferente che insorgano nausea e vomito. Detto questo, mangiare “cibo spazzatura”, e preferirlo ad alimenti sani e nutrienti, non solo favorisce un incremento ponderale non indifferente, ma anche favorisce tutti i meccanismi gastrici patologici.

Inoltre, è risaputo ed ovvio che per un pieno benessere sia opportuno avere un’alimentazione corretta e ricca di frutta, verdura, carne e pesce nella giusta misura.

Questo non significa vietarsi sempre tutti i piccoli piaceri: un piccolo strappo può essere concesso, ricordandosi sempre che l’eccezione non deve trasformarsi in regola.