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Perché i neonati ridono

Niente di più bello: il sorriso di un piccolo bambino. Quasi potrebbe sembrare una magia nel momento in cui il bebè “mostra le sue gengive” e gli occhi luminosi. Ma perché i neonati ridono? Per poterlo capire è opportuno seguire passo passo quelle che vengono definite le “tappe del sorriso”, che coincidono esattamente con lo sviluppo cognitivo del neonato.

Sin dalla vita intrauterina il bambino inizia a provare emozioni e ad esordire con i primi sorrisi, nonostante questi non rientrano in attività pienamente coscienti. Infatti, si tratta piuttosto di un riflesso automatico attraverso il quale si prepara un muscolo facciale (il risorio).

Qualche settimana dopo la nascita, il sorriso mostrato dai lattanti rappresenta una chiara espressione del soddisfacimento dei bisogni primari (ricordiamo la piramide di Maslow) e del proprio benessere psico-fisico in generale.

Le risposte positive da parte degli adulti al sorriso neonatale saranno da stimolo per il mantenimento ed il potenziamento dello stesso così che il bambino continuerà a sorridere ascoltando la voce della mamma o del papà, o qualsiasi movimento leggero e piacevole.

All’ inizio del quinto mese il bambino inizierà a distinguere i volti familiari e dall’ ottavo ha ben chiari gli schemi dei “volti amici”. E’ esattamente in questo momento che il bambino darà vita al proprio “sorriso selettivo”.

Mano a mano che il bambino crescerà, il sorriso assumerà un carattere sempre più emotivo e meno automatico e spesso dipenderà dallo stato di benessere che i genitori saranno capaci di dimostrargli e regalargli.