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Coca cola in gravidanza: 5 motivi per non berla

Nessun altro marchio industriale è mai riuscito a riprodurla con lo stesso identico sapore: la formula dettagliata di questa simpatica bevanda con le bollicine è ancora oggi avvolta da un segreto di fabbrica ben custodito. L’idea nacque nella mente di John Stith Pemberton, un farmacista di Atlanta del 1887. Pemberton pensò di miscelare un vino all’estratto di foglie di coca per ottenere una bevanda efficace contro mal di testa e stanchezza. Solo in seguito si sostituì la base alcolica all’estratto di noci di cola, una pianta tropicale meno dannosa per la salute, e così la bibita prese il nome attuale di coca-cola.

Un ricco industriale di New York, Asa Candler, intuì il potenziale di questa bevanda ed acquistò la formulazione e i diritti, creando la Coca-Cola Company. Fu negli Anni 20 che la coca cola fece il suo ingresso trionfale spopolando nel mercato e spiazzando la concorrenza mondiale. Arrivò in Italia nel 1927 e ancora oggi vanta di essere il marchio più conosciuto al mondo. Con l’appellativo di Aroma 7 si intende l’estratto delle foglie di coca presente tra gli ingredienti di base.

Queste foglie vengono coltivate legalmente in Perù ed esportate poi in New Jersey, dove un’altra azienda sotto la supervisione della squadra anti narcotici ne ricava l’estratto e si occupa del processo di de-cocainizzazione, cioè l’eliminazione degli alcaloidi della cocaina che hanno i noti effetti psicotropi altamente nocivi per la salute. Quindi una bevanda chimicamente innocua, tutto sommato.

Ma ci sono almeno 5 buoni motivi per non consumarla in gravidanza.

  1. Prevenzione del diabete gestazionale
  2. Troppi zuccheri raffinati all’interno di queste bevande industriali. Anche nella versione coca-cola zero se leggete tra gli ingredienti troverete dolcificanti di tutti i tipi, che sono risaputamente dannosi per la salute. In gravidanza bisogna prestare molta attenzione ad ingerire cibi e bevande altamente zuccherine che possono dare picchi di insulina e portare ad un diabete gestazionale.

  3. Meglio le calorie solide che liquide
  4. Se proprio si deve trasgredire e ingurgitare calorie in eccesso, tanto vale farlo con una torta fatta in casa piuttosto che con la coca-cola, per tre validi motivi. Primo, perché nella torta sono presenti anche ingredienti nutrienti come il latte e le uova; secondo, perché gli zuccheri in versione liquida sono più facilmente assimilabili dal fegato e quindi si accumulano anche sotto forma di tessuto adiposo; terzo perché nella torta fatta in casa si eviteranno i conservanti e i coloranti industriali.

  5. Peggiora la gastrite, i bruciori di stomaco e il reflusso
  6. L’anidride carbonica che serve a produrre il gas all’interno nella bevanda stimola la produzione di succhi gastrici, peggiorando l’acidità di stomaco e il reflusso gastro-esofageo che attanaglia di già tantissime donne in dolce attesa. Quindi sarebbero da escludere tutte le bevande gassate per non peggiorare i sintomi.

  7. Provoca aerofagia e meteorismo
  8. Sempre a causa dei gas, la coca cola gonfia le pareti dello stomaco e dell’intestino, provocando la spiacevole sensazione di “scoppiare” e peggiorando i disagi intestinali già presenti in gravidanza a causa delle modificazioni fisiologiche dell’intestino.

  9. Troppe sostanze eccitanti all’interno
  10. La prima fra tutte ad essere incriminata è la caffeina, ma anche lo stesso estratto di coca non è da meno. Tutte le sostante eccitanti come la caffeina, la teina e il cacao andrebbero molto limitate in gravidanza sia per il loro effetto cardiotonico (da evitare in gravidanza) sia perché peggiorano l’insonnia e possono stimolare una attività contrattile prima del termine.