gravidanza

Liquido amniotico: tra verità e detti popolari

Chi non ha mai sentito raccontare di un dolorosissimo parto asciutto? E chi non ha mai sentito la leggenda del fortunato bimbo nato con la camicia? Parto asciutto, membrane integre, sacco rotto, tante sono le dicerie e le verità che si intrecciano e si confondono a riguardo del liquido amniotico.

Andiamo con ordine. il feto nell’utero materno è avvolto nel sacco amniotico, costituito da due pellicole l’amnios e il corion, immerso nel liquido amniotico.

Questo liquido ha diverse funzioni: proteggere il feto, mantenere la temperatura costante, attenuare suoni e rumori esterni, ma anche e soprattutto apportare al feto acqua e sostanze nutritive che assorbe attraverso la pelle. Il liquido amniotico è costituito per il 90% di acqua e per la restante parte da sali minerali, proteine, enzimi, aminoacidi, lipidi e ioni di vario genere, e si forma essenzialmente a partire dall’urina del piccolo.

Il sacco amniotico può rompesi in qualunque momento del travaglio, può essere il segnale di inizio del travaglio stesso, oppure no, potrebbe rompersi ma per molte ore a seguire potrebbe non cominciare il travaglio e potrebbe essere necessario indurlo.

In alcuni casi invece potrebbe iniziare il travaglio con contrazioni regolari e dolorose e dilatazione del collo dell’utero e il sacco potrebbe restare integro per molto tempo o addirittura fino all’espletamento del parto.

Ed eccoci al famoso bimbo fortunato nato con la camicia: è quel neonato che al momento del parto ha ancora il suo sacco amniotico integro. Nelle dicerie popolari si vuole che quello sia un bimbo fortunato e questa diceria nasce da un fondo di verità. Il feto che affronta tutto il travaglio con il suo sacco amniotico integro è fortunato in quanto è protetto dal liquido, la testa si confronta con il bacino materno in modo meno traumatico.

Ma il parto asciutto? Nella realtà non esiste. Se il sacco amniotico si rompe a inizio travaglio o ancora prima del suo inizio, il liquido continuerà ad uscire fino alla fine del parto. Ma il feto continua a fare la pipì e quindi ii liquido continuerà a formarsi. L’importante è che la mamma continui a bere. Bisogna poi anche riconoscere che spesso quando il sacco si rompe la testolina del bimbo è già incanalata nel bacino materno, quindi agisce da “tappo” sul suo sacco amniotico e spesso a uscire sarà solo il liquido presente davanti alla testa e non quello intorno e dietro al suo corpo. Quindi il bimbo continuerà a nuotare nella sua piccola piscina naturale senza problemi.

Elena Peccia