Folina: tutto quello che c’è da sapere

Parlando di gravidanza si sente spesso parlare dell’acido folico e di quanto sia utile assumerne le giuste quantità, sia prima di restare incinta (a proposito, a cosa serve in questo caso?) che durante i nove mesi (quando assumerlo?). Si sente, invece, meno parlare della folina: vediamo di cosa si tratta!

Si tratta di un prodotto medicinale a base di acido folico (noto anche come vitamina B9), prescritto dal medico quando questa sostanza dovesse scarseggiare nell’organismo che non la sintetizza naturalmente.

Vista, invece, la sua importanza si cerca di ovviare al problema assumendo, appunto, la folina. Solitamente l’acido folico manca se seguiamo un’alimentazione poco varia, povera di frutta e verdura; ma anche diverse terapie mediche e farmacologiche possono influenzare negativamente la sua presenza nell’organismo.

Ovviamente in gravidanza l’assunzione di folina può diventare non tanto una scelta ma una vera necessità per prevenire nel futuro prossimo guai seri, tipo un feto che cresce poco (leggiamo quali sono le cause del ritardo della crescita intrauterina), il distacco precoce della placenta (cosa significa?) oppure un parto prematuro.

Ma l’integrazione di acido folico riduce anche il rischio che compaiano alcune malformazioni fetali, come quelle al tubo neurale e la spina bifida; infine partecipa alla formazione del dna, delle cellule del sangue e degli aminoacidi, oltre che ai processi di costituzione della mielina (membrana che avvolge le fibre nervose).

Assunto per via orale, l’acido folico presente nella folina viene assorbito nel tratto digiunale dell’intestino e attraverso la circolazione arriva direttamente al fegato che lo distribuisce ai vari tessuti.

Solitamente la folina venduta in farmacia contiene la quantità di acido folico che soddisfa il fabbisogno giornaliero della donna, ma naturalmente sarà il medico a prescriverne la quantità esatta a seconda del quadro clinico della paziente.