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Come inserire l’uovo nel brodo per lo svezzamento

“Sei pieno come un uovo”: forse questa frase diventata un po’ un modo di dire si riferisce al fatto che quest’alimento è probabilmente quello più ‘pieno’ di proteine, oltre che di sali minerali e vitamine. Guai, dunque, a considerarlo un alimento di serie B e, di conseguenza, a ritardarne più del dovuto l’introduzione nello svezzamento del nostro bebè.

In breve, vediamo qual è il curriculum dell’uovo: è senza dubbio un ottimo nutriente per bambini e per ragazzi grazie a una buona dose di vitamina A (basti sapere che due uova coprono circa un quarto del fabbisogno giornaliero) e del gruppo B (B1, B2, B12, PP), non mancano discrete dosi di vitamina E. Vi troviamo il calcio e il ferro e circa 7 grammi di proteine ‘nobili’, cioè con un alto valore biologico. In base alla cottura ha una digeribilità che rientra nella media.

C’è altro da aggiungere?

La pecca è che è ricco di colesterolo, dunque per i bimbi si consiglia un uovo a settimana per non introdurre nel suo organismo una dose eccessiva di grasso. Ovviamente quando si ha la certezza matematica che nostro figlio non sia allergico a questo alimento (esiste un test specifico).

Dell’uovo la parte meno a rischio di allergia è il tuorlo, quindi il rosso, cche per questo motivo può essere introdotta nell’alimentazione del bambino fin dall’ottavo/ decimo mese di vita. Per l’albume, invece, meglio attendere il primo anno di età.

In ogni caso, proprio perché l’uovo contiene proteine complesse, bisogna andare molto gradualmente nello svezzamento del bambino (quali sono gli errori da evitare?), accogliendo i consigli del pediatra. Quindi non prima degli 8/10 mesi possiamo iniziare cucinando il rosso nel brodo, dapprima un assaggino fino ad arrivare al tuorlo intero. Stesso discorso per quei cibi che contengono quest’alimento, per esempio budini e merendine varie.

Dopo l’anno, invece, possiamo dargli anche l’uovo crudo, anche se è meno nutriente di quella cotto. Inutile dire che bisogna prestare la massima attenzione alla freschezza delle uova quando le compriamo che devono riportare un codice alfanumerico assegnato a ogni allevamento dall’azienda sanitaria locale per garantirne la tracciabilità in Italia e in Europa. Una volta comprate, le uova andrebbero consumate al massimo nei successivi dieci giorni.

Passando alla parte più squisitamente pratica, come inseriamo l’uovo nel brodo del nostro bimbo? Possiamo aggiungere il rosso a metà cottura della pastina, una bella mescolata, parmigiano e pronto per finire nel suo pancino!