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Allattamento: tisana al finocchio sconsigliata

La tisana al finocchio è una delle principali soluzioni naturali a problemi di natura digestiva ed intestinale. Dolori addominali, secrezioni mucose consistenti, digestione lenta e difficile sono tutti gli elementi su cui può intervenire positivamente questo tipo di infuso.

Come deve avvenire l’assunzione della tisana al finocchio durante l’allattamento? Sappiamo già che, come durante la gravidanza, anche nel puerperio se la donna allatta il piccolo devono necessariamente esistere delle restrizioni riguardo l’alimentazione o l’ utilizzo dei farmaci.

Naturalmente, l’utilizzo non abitudinario di tale infuso è possibile in qualsiasi momento della vita della donna. In tutti i casi, durante la gravidanza e, soprattutto, durante l’allattamento il consumo non può essere totalmente libero.

L’uso della tisana al finocchio durante l’allattamento veniva tradizionalmente consigliato dopo ogni poppata con lo scopo di incrementare la produzione del latte. Allo stesso modo esiste anche la consuetudine di farla bere al bambino per ridurre l’entità delle coliche.

In realtà, il finocchio contiene una sostanza chiamata estragolo: si tratta di un composto organico presente anche nel basilico, pino e anice, utilizzato anche nella profumeria.

Proprio secondo alcuni studi, come quello condotto dall’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, hanno evidenziato la tossicità dell’estragolo. Esattamente nel 2001 questa sostanza è stata inserita nella lista degli elementi tossici in allattamento.

Naturalmente è sconsigliato l’abuso delle tisane al finocchio, ma altrettanto inutili sono le preoccupazioni relative al consumo del finocchio. In ogni caso, i modi per incrementare la secrezione lattea sono numerosi.

Non lasciarsi abbattere ed essere ben informate sono le prime regole per vincere tutte le paure e preoccupazioni.

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