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Farmaci in allattamento: quali si e quali no

Durante l’allattamento può capitare di aver bisogno di farmaci, non solo nel caso di malattie croniche materne. Ad esempio una postura sbagliata mantenuta a lungo per allattare può portare a dolori cervicali e contratture, gli effetti dell’epidurale, la mancanza di riposo e la malnutrizione possono dare il via a terribili mal di testa, l’allattamento stesso può creare una fastidiosa area nella pancia e i morsi uterini possono essere dolorosi soprattutto se si ha avuto un cesareo. Per non parlare del ritorno del ciclo, che può verificarsi anche prima del previsto e anche se si allatta frequentemente. O più semplicemente ancora si può avere la febbre e l’influenza.

Ecco allora tra i farmaci più comuni quali sono quelli che è possibile utilizzare. Da premettere che le sperimentazioni dei farmaci in gravidanza e allattamento vengono effettuate sugli animali e non sugli esseri umani.

Gli studi diretti sugli esseri umani sono rari, più spesso retrospettivi, cioè all’insorgere del problema si indaga sull’eventuale assunzione di farmaci da parte della madre in gravidanza o allattamento. Per tale motivo, non essendoci molti dati a disposizione, si raccomanda sempre la prudenza nel loro utilizzo che deve essere limitato al minimo indispensabile.

Paracetamolo. Detta anche tachipirina, è il farmaco più innocuo da utilizzare in caso di influenza. Può essere utile sia come antipiretico (abbassa la temperatura in caso di febbre) sia come antidolorifico per i morsi uterini, l’emicrania e altri dolori muscolari non eccessivamente intensi.

Mucolitici e decongestionanti per le vie aeree

Ibuprofene-ketoprofene-nimesulide . Sono cosi detti FANS, farmaci antiinfiammatori non steroidei. Hanno una buona azione antidolorifica in caso di dolori medio-alti di origine infiammatoria come l’emicrania o a la sindrome premestruale. Gli studi sugli animali non hanno evidenziato effetti nocivi del farmaco in allattamento, mentre in gravidanza sono sconsigliati. Sono particolarmente aggressivi per la mucosa gastrica, quindi da evitare in caso di gastriti e comunque da consumare a stomaco pieno. I pochi studi a disposizione non ne fanno comunque un farmaco di prima scelta nel trattamento del dolore.

Metamizolo (Novalgina). E’ utilizzata nel trattamento di stati dolorosi gravi e persistenti. E’ fortemente sconsgliata nei primi e negli ultimi tre mesi di gravidanza, mentre in allattamento non ci sono dati che dimostrino effetti avversi sul neonato.

Pantoprazolo. E’ un antiacido utilizzato nel trattamento delle gastriti acute o croniche. Gli studi sugli animali non hanno evidenziato effetti nocivi del farmaco né in gravidanza né in allattamento.

Domperidone. E’ uno stimolatore della motilità intestinale, contro stitichezza e meteorismo associato. Il domperidone è spesso prescritto in quanto si è dimostrato in grado di stimolare indirettamente la produzione del latte.

Loperamide. E’ un farmaco antidiarroico per gli stadi acuti.

Penicillina-amoxicillina-cefalosporine sono antibiotici consentiti in allattamento

Fluconazolo. E’ un antimicotico, usato spesso per gardnerella e candida, che non presenta rischi in allattamento a differenza di altri.

Antiasmatici e antiallergici escluso i cortisonici

Insulina

Antiipertensivi. Sono consentiti solo pochi anti diuretici e betabloccanti.

Di seguito invece le categorie di farmaci controindicati in allattamento, cioè che hanno presentato effetti collaterali sugli animali o sugli uomini:

Acido acetil-salicilico. La comune aspirina ha dimostrato embriotossicità e fetotossicità negli animali. Durante l’allattamento ad alte dosi sembra compromettere la funzione piastrinica del neonato, per tanto il suo utilizzo è da riservare solo ai casi sporadici e isolati.

Cortisonici. Si utilizzano per il trattamento di patologie infiammatorie croniche. Non ci sono studi a disposizioni che dimostrino un assenza di rischi per tanto sono da riservare ai casi isolati.

Antipertensivi diuretici

Antitrombotici

Anti androgeni ed estrogeni. Se si intende fare contraccezione farmacologica in allattamento è indicata la mini pillola, contenete solo progesterone.

Antibiotici della classe delle tetracicline

Antitumorali e immunosoppressori

Ansiolitici e psicotropi

Antistaminici

Antiepilettici

Se è necessaria una terapia con questi farmaci sarà opportuno scegliere all’interno della categoria il principio attivo con più studi a disposizioni e meno rischi derivati dalla sua assunzione, oppure sospendere temporaneamente l’allattamento, continuando a stimolare il latte con una tiralatte E buttandolo via. Al massimo se non si riesce a mantenere una lattazione dopo la terapia si può provare una rilattazione.