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Bambini e nei: tutto quello che c’è da sapere

Bisogna sempre scrutare la pelle del proprio bimbo, senza preoccuparsi in modo eccessivo se si constata che con la crescita iniziano a comparire anche i primi nei o nevi, che però vanno sempre tenuti sotto controllo. Se le classiche macchioline marroni sono invece presenti dalla nascita, quindi congenite o compaiono entro i suoi 2-3 mesi di vita, non bisogna spaventarsi perché la probabilità che con la pubertà questi degenerino in malattie cutanee sono rare.

Ovviamente bisogna affidarsi all’occhio clinico nel caso in cui un’insorgenza cutanea possa destar sospetto nei genitori. Un neo deve preoccupare quando è considerato atipico, cioè con dimensione irregolare, ha cambiato forma oltre che colore, oppure uno di tipo congenito ha aumentato il suo volume.

Infine anche se questo è sin troppo grosso perché oltre al fattore antiestetico, può sviluppare una futura degenerazione. Spesso i nevi sono congeniti e vengono chiamati voglie“: questo nome è dato dalla scorretta convinzione che si tratti di un alimento desiderato in gravidanza dalla madre che poi però non ha mangiato, tramandando così la mancanza a livello cutaneo al figliolo che le era in grembo.

Ma esistono anche altri tipi di nei come: il nevo blu, nevo di Sutton, nevo di Spitz, Nevo di Reed, nevo displastico, nevo giunzionale, nevo composto, nevo dermico, nevo spilo, nevo di Ito, nevo di Ota, nevo ricorrente… e solo alcuni di essi potrebbero arrecare dei melanomi della pelle anche se nei bambini sono rari.

I genitori insospettiti da un neo devono portare il figliolo dal dermatologo che valuterà le caratteristiche cromatiche del nevo non visibili ad occhio nudo o con una normale lente da ingrandimento; inoltre il medico potrà ritenere opportuno svolgere una epiluminescenza, utile per valutare i nei congeniti e le frequenti modificazioni a cui essi vengono sottoposti con la crescita del bimbo. Alcuni dermatologi usano il metodo dell’ABCDE che sta per:-asimmetria, bordi irregolari, colore disomogeneo, dimensioni superiori agli 0,8 cm, evoluzioni delle caratteristiche del neo atipico-.

Ci sono poi dei soggetti che sin da piccoli hanno un profilo cutaneo più rischioso di altri perché presentano un fototipo epidermico pericoloso a causa delle lentiggini, della pelle chiara e dei capelli rossi, a questi è bene sottoporre costanti osservazioni dermatologiche. Ecco quindi che specialmente ai figlioli con carnagione biancastra, è bene spalmare una protezione solare molto forte durante l’estate per proteggere dai raggi solari i nei presenti sul corpo.