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Vuole stare sempre attaccato al seno: come comportarsi

L’allattamento al seno è un’esperienza bellissima e molto salutare, sia per la mamma che per il bambino. Ma i ritmi di un neonato possono essere talvolta estenuanti e trasformare quello che è un atto naturale e meraviglioso in una tortura per la mamma. Molte di voi avranno sperimentato questo piccolo problema di neonati che si calmano solo attaccandoli al seno, e che quindi passano 23 ore su 24 a poppare. Si tratta di fame vorace? Il latte è insufficiente? Ha il vizio delle braccia? Ecco come capire di che si tratta e come comportarsi.

Tutti dicono che l’allattamento al seno è a richiesta. Ma, seguendo questo schema alla lettera se il bambino è molto esigente, si rischia di stressarsi più del dovuto e spesso di mollare perché la situazione diventa ingestibile.

Alcuni neonati, infatti, poppano per 10-15 minuti e dopo 30 minuti ne chiedono ancora e ci si ritrova sempre ad allattare.

Inevitabilmente una mamma si domanda se il suo bambino abbia mangiato o meno a sufficienza e se il suo latte sia meno nutriente degli altri. Rispondere a queste domande è semplice: per testare se un bambino è nutrito a sufficienza bisognerà osservare i pannolini che sporca. Dovrebbero essere almeno sei pipì e due scariche al giorno. In questo caso il neonato non ha nessuna carenza nutritiva e il latte è evidentemente nutriente e sufficiente.

Allora si tratta di un vizio? Non esattamente. Non si può parlare di vizi nel neonato piuttosto di bisogni. Un neonato allattato al seno riceve da questo contatto tre cose in una: cibo, contatto e sollievo dalle colichette. L’attività suttorea per un neonato è altamente appagante proprio perché associa il nutrimento al contenimento e al contatto e diminuisce il dolore causato dalla formazione di aria nella pancia. In sostanza con una poppata il neonato si consola, si sente protetto, nutrito, non ha più paura e il suo mal di pancia (spesso psicosomatico) si attenua.

Quindi metterlo al seno non è assolutamente sbagliato per il bambino, ma se accade troppo di frequente può essere proibitivo per la donna e provocare in lei un forte stress. Perché un neonato stia bene è necessario che la mamma stia bene e sia serena, vivendo l’allattamento come un piacere e non come un obbligo continuo. Quindi vediamo come è possibile soddisfare questi tre bisogni del neonato separatamente.

Se un neonato è ben nutrito e comunque piange dopo soli trenta minuti dalla poppata, 99 volte su 100 non è per fame. Quindi, prima di dargli il seno, provate a consolarlo in altri modi. Prendetelo in braccio e riponetelo a pancia in giù nella posizione anticoliche, molto amata dai neonati o provate a fargli fare il ruttino.

Se tira le gambe o flette le ginocchia al petto è chiaro che si tratta di una colichetta, allora provate anche il massaggio neonatale, un bagnetto o il ciuccio. Non fategli mai mancare il contatto pelle a pelle, acquistate anche delle fasce per portarlo a spasso e noterete che se lo tenete più spesso a stretto contatto con voi si tranquillizzerà e piano piano si allungheranno i tempi tra una poppata e l’altra e diminuirà l’aria nella pancia, che molti sostengono essere legata allo stress neonatale per la paura del distacco. Adoperate il co-splepeeng, lasciando che si addormenti a contatto con voi.

Se anche con questi espedienti è comunque inconsolabile, in ultimo dategli il seno e pazientate: sicuramente passerà con l’età.