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Ernia inguinale nel neonato e nel bambino: cosa fare

L’ernia è la fuoriuscita di un organo o di un viscere dalla sua sede, a causa del cedimento delle pareti muscolari di sostegno. L’ernia inguinale nello specifico è la fuoriuscita di un’ansa intestinale dalla parete addominale, ma talvolta anche del funicolo testicolare nei maschietti e dell’ovaia o della tuba nelle femminucce. E’ molto frequente in neonati e bambini a causa dell’immaturità delle pareti muscolari. Colpisce circa 4 bambini su 100 ed è più frequente nei prematuri e nei maschietti rispetto a causa della conformazione anatomica del peritoneo. Nel 60% dei casi si presenta a destra e nel 15% anche bilateralmente. La correzione chirurgica rappresenta l’unica terapia risolutiva.

Molti genitori si sono ritrovati alle prese con un ernia inguinale, facilmente individuabile al cambio del pannolino. Si presenta come un rigonfiamento della parete inguinale pelvica, più frequentemente a destra, ma anche su entrambi i lati. L’ernia tende a sporgere visivamente durante una sforzo addominale come l’evacuazione, il pianto o la tosse. Nel 95% dei casi con una manovra che effettua il pediatra l’ernia rientra in sede, ma al prossimo sforzo ritornerà a fuoriuscire. Per questo motivo dopo la manovra è necessario fissare l’intervento chirurgico, che deve avvenire entro un mese per evitare complicanze.

La complicazione più temibile e frequente è che durante uno di questi sforzi l’ernia si “strozzi” vale a dire che si incarceri tra le fibre delle pareti addominali. Questo comporterebbe un blocco dell’afflusso di sangue all’ansa e una conseguente sofferenza d’organo. Questa situazione, dove la pelvi si presenta di colorito bluastro, rappresenta un’urgenza chirurgica. Per prevenire ciò è necessario ridurre al minimo gli sforzi addominali. Se si tratta di un neonato quindi evitare i suoi pianti prolungati in attesa dell’intervento, mentre se si tratta di un bambino bisogna sospendere l’attività fisica. Sia per i neonati che per i bambini infine sarà necessario evitare la stitichezza con una alimentazione ricca di fibre e acqua per facilitare un transito intestinale senza sforzi.

L’operazione è semplice e ben tollerata, talvolta effettuata anche in Day Hospital. Il chirurgo praticherà una incisione di 2 centimetri all’inguine e riporterà in sede l’organo. Non è necessaria una dieta specifica dopo e tempi di recupero sono immediati.