Disturbi alimentari in adolescenza: cause e consigli

Anoressia, bulimia e obesità: ragazzi e ragazze intrappolati in un corpo che non appartiene loro, finiti dentro per puro caso o fatalità. Adolescenti in pieno conflitto con il mondo, con i genitori e il cibo. Perché avviene ciò? Cosa comporta e cosa deve sapere un genitore o una mamma?

Con il termine anoressia nervosa si intende un disturbo psicosomatico che comporta tre elementi: paura del sovrappeso, distorsione e alterazione della propria immagine corporea ed evidente perdita di peso, mentre con il disturbo correlato della bulimia si intende un consumo esagerato di cibo alternato a induzione spontanea del vomito o utilizzo di diuretici e lassativi.

Ragazze incantate da modelle e dalle passerelle dell’ alta moda inseguono miti o “false diete” assolutamente poco educative. Ragazze pelle ed ossa che, forse giustamente, non conoscono tutte le alterazioni ormonali che si scatenano nel proprio organismo.

Mens sana in corpore sano” affermava un poeta e retore romano così che là dove si alterano anche i minimi apporti energetici si sconvolge la totalità dei livelli circolanti degli ormoni, inducendo anche alterazioni mestruali talvolta molto evidenti (fino all’ amenorrea, cioè l’ assenza delle mestruazioni).

Estrogeni molto bassi, testosterone (androgeni) che si mantiene nei limiti, mentre si riduce l’azione di un enzima che lo riguarda (riduttasi) così che si possa spiegare la presenza di una fine peluria sul volto e sul corpo. Altrettanto evidenti sono le modifiche relative agli ormoni tiroidei e alterazione marcata, quindi, dell’ asse ipotalamo-ipofisi responsabile della fisiologia del ciclo ovarico.

La terapia? Naturalmente una condizione di forte anoressia o bulimia necessita di un sostegno emotivo oltre che medico, da parte di genitori, educatori, psicologi, medici ginecologi ed ostetriche. Talvolta si ritiene addirittura necessaria l’ alimentazione necessaria in regime di ricovero ospedaliero.

Per obesità, invece, si intende un aumento eccessivo del peso corporeo e del tessuto adiposo. Naturalmente, per effettuare una valutazione a 360° della patologia alimentare è necessario calcolare e valutare il BMI (o indice di massa corporea) individuale che deve rapportare il peso al quadrato dell’ altezza.

Naturalmente se da una parte l’ obesità o il sovrappeso può essere collegato ad un’ alimentazione eccessiva e scorretta, d’ altro canto potrebbe costituire una manifestazione clinica della sindrome dell’ ovaio policistico. Si tratta di una patologia endocrina molto frequente, con presentazione di cisti multiple nell’ ovaio associate ad anovulazione ed iperandrogenismo, quindi a pelle grassa, acne, alopecia, irsutismo e capelli grassi.

Tutto ciò nello specifico si traduce in una alterazione del rapporto tra gli ormoni LH ed FSH, con aumento di androgeni ed estrogeni, luteinizzazione delle cellule tecali e coinvolgimento degli ormoni tiroidei.

In conclusione, disturbi dell’ alimentazione non si traducono in un problema dal punto di vista fisico ed estetico, ma in una serie di meccanismi psicologici ed ormonali che potrebbero assolutamente portare subbuglio in un normale svolgimento delle attività metaboliche dell’ organismo. La soluzione resta sempre medica ma, prima di tutto, psicologica. Accettare il proprio corpo è il primo passo per vivere bene con se stessi e gli altri, affrontando da guerrieri i problemi della quotidianità.